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Verso Brescia - Voragine in mediana e Milito torna in rampa di lancio

di Alessandro Cavasinni

Forzare o restare cauti? Questo il dilemma che assale Rafa Benitez e il suo staff, inteso più come quello medico che quello tecnico. Tanti, troppi gli infortuni: ultimo, in ordine di tempo, quello patito da Muntari al White Hart Lane. Il match col Tottenham, però, non ha lasciato in eredità solo il ko del ghanese: purtroppo per i colori nerazzurri, infatti, da registrare anche un netto regresso delle quotazioni interiste in chiave Champions. Sensazione, questa, accusata anche dal presidente Massimo Moratti che, come il ruolo gli impone, ha immediatamente richiamato all'ordine un po' tutti.

Troppo facile, adesso, aggrapparsi ai mancati arrivi nel calciomercato estivo. La rosa c'è ed è competitiva. Il vero problema, semmai, resta quello delle troppe defezioni, con l'aggravante che quasi tutte affliggono la stessa zona del campo. Una voragine vera e propria al centro dello schieramento interista. Contro il Brescia, il tecnico spagnolo dovrà invetarsi qualcosa, in attesa magari di mezzi miracoli provenienti dall'infermeria. Tralasciando la situazione di Julio Cesar, con Castellazzi comunque ottimo rincalzo, Benitez non dovrebbe avere Cambiasso, Stankovic, Thiago Motta, Muntari e Mariga. Condizionale quanto mai d'obbligo, perché se è vero che tantissimi sono stati fin qui gli acciacchi, è altrettanto vero che spesso i giocatori sono rientrati prima del previsto. Salvo poi uscire di nuovo. E' stato il caso di del Cuchu, tornato a tempo di record con la Sampdoria dopo il grave infortunio in nazionale e di nuovo fuori col Genoa. Ieri, da Appiano Gentile, sono arrivate notizie molto confortanti sia sulle condizioni di Stankovic che su quelle di Thiago Motta. Il serbo, dopo il problema al polpaccio destro accusato nell'andata col Tottenham, potrebbe addirittura tornare sabato, così come Motta, quest'anno appena intravisto a Cagliari. Loro sarebbero certamente utilissimi contro la squadra di Iachini, ma attenzione alle ricadute.

Senza i miracoli, spazio a prevedibili improvvisazioni. Una di queste potrebbe essere il ritorno di Chivu a centrocampo: è un ruolo che l'ex giallorosso conosce benissimo, dato che lo ricopre sistematicamente in nazionale rumena e spesso anche Roberto Mancini ricorreva a lui quando a metà campo gli elementi scarseggiavano. Un'altra opzione potrebbe essere quella di spostare Sneijder in quella posizione di playmaker che talvolta ricopriva all'Ajax e al Real Madrid. A Wesley non piacerà troppo, ma anche a Londra abbiamo visto che spesso era lui stesso ad arretrare il raggio d'azione per trovare maggior spazio. D'altronde, la mancanza di un uomo d'ordine, lì in mezzo, si sente.

Quel che sembra certo, invece, è il ritorno di Milito dal primo minuto. Il Principe ha dimostrato nei venti minuti finali col Tottenham di essere sulla strada giusta per il ritorno al top della forma, ha colpito una traversa e ha dimostrato grande voglia. Difficilmente Benitez abbandonerà il 4-2-3-1; del tutto improbabile, come più volte spiegato, una sua conversione al rombo di centrocampo. Non impossibile, al contrario, una piccola digressione verso il solido 4-4-2. In tal caso, si vedrebbero Zanetti-Sneijder in mezzo al campo, Milito-Eto'o coppia d'attacco e due tra Coutinho, Pandev e Biabiany esterni di fascia. E' un'idea. In attesa dei miracoli.   

 

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