Vice Lukaku, il problema è riemerso. Perisic preferito a Pinamonti, ma a gennaio il bug in attacco va risolto
"Pinamonti è tornato all'Inter, deve crescere e mangiare pane duro ma sta dimostrando grande attitudine e applicazione. E' entrato bene nella nostra idea e quindi deve rappresentare un'alternativa". Così, a domanda sulle assenze di Romelu Lukaku e Alexis Sanchez prima della partita contro il Parma, Antonio Conte si era espresso in merito al canterano nerazzurro. Il quale probabilmente sperava di avere più di 26 minuti per mostrare le proprie qualità. Invece dall'inizio il tecnico salentino gli ha preferito Ivan Perisic, che attaccante non è ma deve adattarsi al ruolo, idem nella trasferta di Madrid contro il Real dove Sanchez non aveva ancora molti minuti nelle gambe. Decisione che sottolinea quanto Conte preferisca affidarsi più all'esperienza rispetto all'inesperienza, anche a costo di rinunciare a una maggiore conoscenza del ruolo. Non a caso, e non è un mistero, l'Arciere di Cles non rientrava nei programmi nerazzurri, almeno non in questa stagione. C'era infatti l'intenzione di puntare, nel ruolo di quarta punta, su un profilo più esperto, magari con qualità specifiche. Gervinho, per esempio, per il quale Inter e Parma hanno provato a intavolare uno scambio last minute proprio con Pinamonti, senza riuscire a trovare la quadra entro i termini previsti. Ironia della sorte, nella gara che Pina-gol sperava di giocare dal primo minuti, proprio l'ivoriano è stato carnefice dei nerazzurri, con una doppietta che, senza la deviazione di testa di Perisic nel finale, sarebbe costata ai padroni di casa una cocente sconfitta.
L'assenza di Lukaku, che rischia di saltare anche la trasferta di Bergamo per il risentimento muscolare agli adduttori della coscia sinistra, ha smascherato anchora una volta il limite della rosa nerazzurra nel parco attaccanti. Già nella scorsa stagione l'assenza di un vice per il belga è costata punti in classifica, sia quando l'ex Manchester United ha dovuto rifiatare sia quando ha perso brillantezza per l'eccesso di impiego. Un problema evidente che però non è stato possibile risolvere durante l'ultima campagna acquisti, tremendamente influenzata dalla crisi economica dovuta alla pandemia. A questo si è aggiunta la difficoltà a trovare una collocazione per Pinamonti, il quale ha gradito e non poco il ritorno alla casa madre, ma la consapevolezza di avere poco spazio lo avrebbe comunque invitato a cercare minutaggio altrove come accaduto dopo la sua uscita dal settore giovanile. Invece i tempi stretti e uno stipendio troppo alto per essere rilevato da club di medio-bassa classifica hanno imposto la sua permanenza come quarto attaccante in rosa. Un upgrade d'esperienza rispetto a Sebastiano Esposito, ma non ciò che Conte voleva per far rifiatare Lukaku o sostituirlo in situazioni come quella attuale.
Nonostante l'elogio, l'allenatore dell'Inter non disdegnerebbe che il classe '99 di Cles andasse a trovare spazio altrove già a gennaio, per avere a disposizione una punta più affidabile che abbia già ingurgitato etti di pane duro nella sua carriera. Bene per l'impegno e l'applicazione, che a Pinamonti non fanno difetto, ma nell'immediato e per una stagione già fin troppo complicata è ipotizzabile che a gennaio la dirigenza provi a risolvere questo bug che si trascina da troppo tempo. Gervinho potrebbe tornare a essere un'ipotesi concreta, ma altre soluzioni low cost (dettaglio insindacabile) verranno prese in considerazione. Intanto, avanti con Perisic in prima linea, nella speranza che Sanchez e Lukaku tornino presto al meglio della condizione.