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Vieri: "Sono stato bene all'Inter, tutti i sei anni sono un bel ricordo. Scudetto? Nerazzurri difficili da battere, se stanno bene di testa"

di Mattia Zangari

Comincia con un amarcord l'intervista esclusiva rilasciata da Christian Vieri al giornalista Gian Luca Rossi, durante l'inaugurazione di un Inter Club di Cormano intitolato proprio a Bobo: "Se è vero che ho giocato al 100% solo un terzo delle partite con l'Inter? Prima le legnate le prendevamo, ora non si può più toccare nessuno col VAR: era difficile giocare ogni tre giorni con i difensori che c'erano prima - le sue parole -. Tutti eravamo a pezzi negli anni nostri, c'erano scontri ogni due minuti; era giusto combattere. Ora sono cambiate le regole, in area non puoi più toccare nessuno perché ti vedono: non ci sono più entrate da dietro o gomitate, prima era più difficile a livello fisico. Chi menava di più? Sono una quarantina, ogni partita erano botte e cazzotti. Ayala, quando era al Valencia e al Milan, era uno che menava. Il ricordo più bello in nerazzurro? Tutti i sei anni all'Inter sono il ricordo più bello perché comunque sono stato bene".

L'ex attaccante spiega perché, dal suo punto di vista, sia più difficile rivincere uno scudetto che rivincerlo: "E' solo una questione mentale. L'Inter è la più forte del campionato, ha una rosa lunghissima, due giocatori per ogni ruolo. Poi è difficile vincere, dopo Europeo e Copa America i giocatori sono stanchi perché riposano poco. Ma l'Inter sta bene, a Manchester ha fatto una grande partita. Se a livello mentale sta bene, è difficile batterla. Un nuovo Vieri? Ci sono tanti centravanti mancini, ognuno è fatto a modo suo. Quanti gol segnerei oggi? Mi tengo quelli che ho fatto". 

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