Wesley Sneijder deciso: Noi ci siamo. I conti si fanno alla fine
Fonte: Gazzetta dello Sport
Wesley Sneijder è stato l’MVP di domenica sera a Genova. Il suo calcio di punizione chirurgico ha sbloccato la partita, l‘ha spaccata a favore dei nerazzurri, imbrigliati da una buona Sampdoria che chiudeva gli spazi e ripartiva in contropiede. Il suo acuto è stato decisivo per un’Inter che si porta dietro le fatiche fisiche e nervose di un ciclo di fuoco, un ciclo di 15 gare in più di 50 giorni, che hanno effettivamente stancato la squadra. I nerazzurri hanno a disposizione una settimana per lavorare in tranquillità, in vista della gara contro il Genoa, ma Wesley sembra essere ormai in forma completa. “Ci sono già. Sono al 100%. Mi sembra di stare bene, no?”. Una condizione fisica in crescendo per l’olandese, che già dopo 55 giorni di stop, da quella semifinale del Mondiale contro il Seongnam, è rientrato col botto a Bari, segnando il gol del 3-0, e divenendo protagonista assoluto della bella sfida con la Roma, la partita della domenica dopo. Lui racconta di una scommessa con Leonardo: “Leo mi ha detto che nel girone di ritorno farò 12 gol. Ora sono già a tre. La sfida continua”. Una sfida che però si concentra sui calci di punizione, un colpo nel quale Leonardo eccelleva, almeno secondo l’olandese.
Lui crede nella sua Inter. Tutto è in gioco: “Mercoledì scorso, contro il Bayern, non meritavamo di perdere. Abbiamo fatto una bella gara, se poi giochiamo come contro la Samp e va tutto bene, tanto di guadagnato. Noi ci siamo e lotteremo sino alla fine su tutti i fronti. La vittoria di domenica ne è una dimostrazione. Vincere a Genova non è facile. I conti li facciamo alla fine”. Tornando alla gara di domenica, ci sono state lamentele doriane per come sia stato generato il gol del vantaggio nerazzurro. Si è parlato di sudditanza psicologica: “Ma quale sudditanza. So solo che prendo un sacco di calci”. Fenomeno Nagatomo: “E’ davvero bravo e può migliorare. Consigli? Non sono mica il suo maestro”. Wesley invece non ha bisogno di consigli sul futuro, nonostante le voci che lo vogliono al Chelsea. Lui vuole rimanere, non solo perché il contratto lo lega all’Inter sino al 2015, ma perché vuole lottare sino alla fine con questi colori e vincere.