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Zanetti: "Icardi ha tempo per essere il nueve dell'Argentina. Higuain..."

di Antonello Mastronardi

Notte infuocata alla Bombonera, con l’Argentina ferma mentre la Nazionale Albiceleste si gioca la qualificazione ai Mondiali di Russia contro il Perù; tra i tanti argentini in giro per il mondo a soffrire per la Selecciòn, spicca senz’altro uno come Javier Zanetti. Ospite negli studi di Sky Sport durante ‘La Noche del Futbol’ nel prepartita della gara di Buenos Aires,  il vice president dell’Inter ha espresso le proprie emozioni in vista del match: “C’è grande tensione, è chiaro. Il mio cuore adesso è là. La mia famiglia non dorme stanotte, mio figlio è davanti alla tv con la maglia dell’Argentina e domani non andrà a scuola. Io ho giocato tante gare con quella casacca e so cosa si prova in queste situazioni, ma ho fiducia che i ragazzi possano farcela”.

ICARDI E BENEDETTO – Prima di tutto, un commento sulla scelta di Sampaoli, che ha infine deciso di mandare in campo l’idolo della Bombonera, Dario Benedetto, al posto di Mauro Icardi: Benedetto ha fatto molto bene in questo anno, è rimasto al Boca per vincere la Libertadores rifiutando molte offerte, ma io mi metto nella testa di Mauro Icardi e so che, nonostante stia in panchina, lui è pronto. Se analizziamo la gara col Venezuela, le occasioni argentine le ha avute sempre lui, e ha provocato il gol. Ha tutto il tempo a disposizione per essere il centravanti della Nazionale”.

IL PERU’ – “Oggi è una gara difficilissima: conosco bene il tecnico del Perù (Gareca, ndr) che è argentino e ha giocato sia in Colombia che da noi, sia al Boca sia al River. È un uomo professionale, che cura i dettagli: mesi fa l’ho visto a un evento CONMEBOL e già lì mi parlava della crescita del suo Perù. Noi abbiamo molta pressione addosso, perché giochiamo in casa e in uno stadio non facile come la Bombonera: tutta la nazione, poi, è davanti alla tv. Ricordo la sfida del 2009, quella decisa da Palermo: ero davanti alla tv come un tifoso in più della mia Nazionale. Sapevo che non fosse facile, sotto la pioggia del Monumental, ma fu una splendida serata”.

L’ARGENTINA – “Per noi argentini il calcio è tutto: io, ad esempio, giocavo per strada fin da bambino, creiamo campi ovunque. In una gara come questa deve venire fuori il carattere del giocatore argentino: abbiamo molti calciatori d’esperienza tra cui il migliore al mondo. Di fronte, però, c’è una squadra che si gioca le sue carte e vuole provare ad andare al Mondiale: in Sudamerica è così, nessuna gara è facile. Credo che per tanti anni abbiamo avuto grandissimi campioni, ma purtroppo questo ciclo non è ancora riuscito a vincere lasciando il segno. Siamo stati vicini, ma il destino non ha voluto questa sorte. Resta però l’orgoglio di difendere questa maglia. Questi ragazzi hanno addosso tre finali perse e tre allenatori diversi, e in un paese come il nostro è molto complicato: hanno avuto una resilienza straordinaria. Sampaoli ha le idee molto chiare, ha a disposizione una squadra di campioni ma ha poco tempo, e non è facile. Succede anche ai nostri club: se hai una squadra forte in campo, ma debole fuori allora è tutto più difficile, ma questo è successo all’Argentina per i problemi dell’AFA”.

LA BOMBONERA – “Ne ho un gran ricordo perché fu la partita che in qualche modo mi consacrò: andrai col Banfield, una piccola. Il riscaldamento, all’epoca, si faceva sotto le tribune, e vedevamo davvero gli spalti tremare. Quando entri in campo, vedi una tifoseria che spinge per tutta la gara e dà qualcosa in più”.

LA GARA – “Credo che il Perù all’inizio attenderà di capire le mosse dell’Argentina, poi pian piano finirà per giocarsela”.

HIGUAIN  - “L’Argentina ha un’abbondanza straordinaria davanti, ma credo che il suo sia solo un momento e penso che il Pipita andrà ai Mondiali: è un grandissimo attaccante”.

MESSI – “A me non piace fare paragoni, perché Diego è stato un grandissimo nella sua epoca e Messi lo è nella nostra. Non mi piace neanche valutare un giocatore a seconda che abbia vinto o meno un Mondiale. So per certo che lui ha un’enorme voglia di vincere il Mondiale con questa maglia. Incompatibilità con Dybala? Credo che Sampaoli sia solo all’inizio del lavoro, spero possa continuarlo portando l’Argentina al Mondiale”.


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