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Zanetti: "Il futuro di Lautaro io lo vedo all'Inter. Ritorno di Icardi? Non ne abbiamo parlato, ci sarà tempo"

di Egle Patanè

Il vice president dell'Inter Javier Zanetti durante una diretta Instagram con ESPN è tornato a parlare dell'Inter del Triplete ma anche dei protagonisti della squadra di oggi:

Che cosa è significato per voi la notte al Bernabeu?
"È stata la realizzazione di un sogno. Per me è stato un enorme onore essere il capitano di quella squadra. Erano quarantacinque anni che l'Inter non vinceva quella Coppa, quindi è stata molto importante per me e per tutta la squadra. Sapevamo che significava coronare un anno impressionante, con molte difficoltà ma fatto da grandi uomini, di una grande squadra che aveva fatto un percorso incredibile. Quando siamo entrati lì sapevamo che avremmo potuto farcela. Julio Cesar ha bloccato la palla tra le mani, ha guardato Walter Samuel e gli ha detto: 'Walter, siamo campioni'. Per me è stato un momento meraviglioso, il migliore della mia vita. A tre minuti dalla fine io ho cominciato a piangere".

L'Inter aveva vinto una grande semifinale al Camp Nou, contro il più grande Barcellona...
"Sì, abbiamo vinto contro la migliore squadra perché era la migliore squadra senza ombra di dubbio. Avevamo vinto 3-1 a San Siro. Con il Barcellona sono state due partite incredibili, poi al Camp Nou eravamo a tanto così dalla finale, volevamo conquistarla. Non è stato semplice giocarla, non lo sarebbe stato in undici contro undici, con l'uomo in meno è stato ancora peggio, abbiamo dovuto cambiare tutta la strategia della partita. È stata una partita interminabile ma era l'ultimo passo per arrivare al sogno".

Giocare contro Messi?
"Per me sono state due partite difficili, io e Samuel avevamo il compito di marcare Messi. abbiamo giocato con i più grandi. Certo, era un'opportunità unica, giocavamo contro i più grandi. Competizione con Messi? Col tempo ti abitui a questo genere di cose, è il calcio. Avevamo in ballo la finale, noi dovevamo scrivere la storia". 

Mourinho che persona è?
"Mourinho è speciale, per tutto quello che rappresenta. È un grande allenatore e una persona eccezionale, ha sempre dedicato la sua vita alla sua professione. Trasmette molta passione, ha una grande personalità. Un motivatore, una persona che porta a tirare fuori il meglio di ognuno. È un tecnico che prepara le partite in maniera unica". 

Come è stata la finale di Coppa Uefa del '98?
"La Coppa Uefa è stato il mio primo trofeo con l'Inter. È stata una serata particolare, in una finale con un'altra squadra italiana, con Ronie... Personalmente è stata una serata unica, era il mio primo trofeo e indimenticabile, anche perché a Parigi segnai il 2-0". 

Sull'Inter di oggi e il lavoro di Antonio Conte.
"Il mister  sta lavorando davvero bene e si vedono i risultati: grazie a lui i giocatori sono migliorati e ora l’Inter può contare su una rosa di grande valore anche economico. Un mix di giovani promettenti e calciatori esperti. La strada da fare è lunga ma vedo un bel futuro davanti a noi".

Icardi ha possibilità di tornare all'Inter?
"Non so, non abbiamo parlato di mercato per ora. Con il problema che stiamo vivendo a livello mondiale la cosa più importante è la salute. Poi avremo il tempo necessario per pensare a tutte queste cose".

Lautaro Martinez?
"Lautaro è migliorato tanto nell'ultimo anno, anche grazie al lavoro di Conte. Quando lo trattavamo con Milito e lui giocava in Argentina, ricordo quanto credemmo in lui dall'inizio. Io lo vedo felice all'Inter, si identifica con il Club. Abbiamo creduto in lui. Per come lo vedo è felice in nerazzurro, si identifica con l’Inter. Le voci sul Barcellona? Io vedo il suo futuro nerazzurro".

La Seleccion oggi?
"Vedo il gruppo con molta grinta, la cosa mi rende felice. La Copa America sarà una grande opportunità, ci sarà più tempo. L'Argentina è sempre nel mio cuore".

Una domanda su Paolo Maldini, suo corrispettivo al Milan.
"Intanto nutro grande rispetto per Paolo, sono un ammiratore per la sua carriera. Una leggenda del Milan, lo è stato suo papà, poi lui, ora in rosa c'è suo figlio. Tutte le volte in cui lo incontrai l'ho sempre fatto con rispetto e ammirazione. Lui rappresenta il Milan, come io l'Inter. Per me l'Inter è la mia famiglia, fa parte della mia famiglia, ha dei valori in cui mi sono sempre rispecchiato e ho sempre difeso la maglia dell'Inter come la mia vita. Sono felice del rapporto che si è creato con l'Inter e i suoi tifosi".


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