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Zanetti: "Inter, 3 punti nel derby per lo scatto. Suning? È una garanzia"

di Mattia Zangari

"Nel derby mi aspetto ulteriori segnali di crescita sotto tutti i punti di vista. Una vittoria aumenterebbe l’autostima di un gruppo che si sta già dimostrando compatto e totalmente coinvolto dal nuovo corso tecnico". Sono le parole utilizzate dal vicepresidente dell'Inter Javier Zanetti, nell'intervista esclusiva concessa alla Gazzetta dello Sport, per definire le sue aspettative in vista della gara di domenica col Milan. Nella chiacchierata di Pupi con la rosea sono stati tanti i temi toccati, ecco i più significativi: 

È dunque Spalletti il valore aggiunto di questa Inter?
"Il nostro tecnico dedica tutto se stesso al lavoro, è sempre sul pezzo e ha uno staff di altissimo livello. Guarda negli occhi la squadra in ogni occasione, è sincero, leale e geniale, e per questo i giocatori lo seguono ciecamente".

Squadra incompleta per buona parte della critica, secondo lei dove può arrivare l’Inter?
"Premetto che per noi la squadra ha già un grande valore tecnico, siamo convinti che il gruppo sia solido e completo. In generale in questa stagione vogliamo e possiamo dare fastidio a tutti, poi l’obiettivo principale è sicuramente quello di tornare in Champions League. Anzi, dobbiamo tornare nell’Europa che conta, lo impone la storia del club. E vincere domenica ci porterebbe fuori dal gruppone, avrebbe il sapore di un primo importante strappo. Stiamo costruendo un grande futuro, sia come società sia come squadra, i tifosi possono stare realmente tranquilli. Suning è una garanzia in questo senso".

Icardi uomo simbolo?
"Da quando è con noi continua a migliorare. Si è per esempio conquistato la Seleccion sul campo, lavorando duro, senza farsi condizionare da niente. È un professionista serio, davvero innamorato dell’Inter, e qui da noi vuole riuscire a vincere qualcosa di importante".

Chi le ricorda? 
"Attacca la porta come Crespo. Hernan era letale negli ultimi sedici metri, fra i più bravi che abbia mai visto".

Che Milan si aspetta?
"Pericoloso, gara d’altronde decisiva per entrambi nella corsa per la Champions. Sarà un grande derby".

Javier Zanetti, tre anni da dirigente: inizia a essere un periodo importante.
"Sì, una grande esperienza, ho studiato molto, continuo a farlo, e oggi inizio a sentirmi completo in questa veste. Il mio approccio è stato lo stesso che avevo da calciatore: grande umiltà, voglia di crescere e amore per un club che mi ha dato moltissimo, non solo nella vita sportiva, ma soprattutto umanamente".

È di fatto lei la continuità in un’Inter che dopo lo storico Triplete ha avuto parecchi scossoni societari.
"Mi fa piacere, sento sempre grande amore intorno a me, in ogni modo i tifosi possono stare tranquilli in generale perché c’è una proprietà che ha realmente a cuore il club, lo vuole riportare in cima al mondo, e lo dimostra coi fatti. Oggi ci sono ruoli chiari in ogni settore, competenze importanti e voglia di fare squadra, sempre. Ognuno ha compiti ben precisi, c’è una parte tecnica di altissimo livello con in evidenza il d.s. Piero Ausilio, Luciano Spalletti e il coordinatore dell’area tecnica di Suning Sports Walter Sabatini. E c’è poi un ulteriore grande gruppo che lavora su tutto ciò che serve per ammodernare strutture e infrastrutture, per portare il brand Inter in ogni angolo del mondo con sempre maggiore forza. E’ iniziata una nuova era, anche a livello di strategia della comunicazione...". 

Il popolo nerazzurro ha però mostrato parecchia delusione dopo l’ultima campagna acquisti, c’è un pizzico di preoccupazione sulla reale volontà di Suning di rinforzare la squadra. Può tranquillizzare la sua gente?
"Basta attenersi ai fatti. Suning ha investito molto fin dai primissimi giorni. Non è mai mancato un appoggio concreto a ogni componente del club. Certo, dobbiamo fare i conti con il fairplay finanziario, e noi rispettiamo le regole, sempre. Ma lo sguardo è già oltre, presto potremo tornare a regime pure a livello di mercato, intanto la garanzia migliore per i tifosi è appunto nei fatti, nelle varie iniziative descritte prima, nella ristrutturazione della Pinetina, nella ricerca di un nuovo centro sportivo per il settore giovanile e nei grandi progetti di ammodernamento che coinvolgono San Siro, il nostro stadio, il Meazza. Insomma, parliamo di progetti a lunga scadenza che evidenziano la volontà della proprietà di legarsi per molto tempo a Milano e all’Inter. Non a caso Steven Zhang, figlio di Zhang Jindong, si è stabilito qui fin da subito. I successi sul campo sono la conseguenza di una grande società, e noi stiamo concretamente gettando basi di cemento armato. Siamo sempre più solidi, state tranquilli, e il nostro lavoro è riconosciuto anche a livello internazionale: siamo parte attiva nell’ECA, e godiamo della stima sincera di FIFA e Uefa, io stesso ho un rapporto diretto coi vertici mondiali ed europei. Sto poi seguendo dei progetti strategici che portano il brand Inter in tutte le parti del mondo, come ad esempio le nuove Academy che abbiamo aperto in Giappone, Argentina, Cina, Arabia Saudita e Brasile". 


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