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Zanetti: "Potrei smettere a giugno e poi in società: vedrò Moratti. Scudetto..."

di Fabrizio Romano

Serata di festa per la Fundacion Pupi di Javier Zanetti, che compie 11 anni. Dalla cena di gala, a Sky Sport 24, il capitano ha parlato a tutto tondo. Partendo proprio dal suo progetto: "Questa è una festa con tanti amici, ormai questa Fondazione va avanti da tempo. Abbiamo più di mille bambini del nostro Paese e continuiamo perché riteniamo sia una cosa bellissima da fare. Mi piace tantissimo tutto ciò, devo dire grazie da sempre al popolo italiano che ha aiutato me e questi bambini in Argentina. Cerchiamo di dare il meglio per chi ha bisogno. Mio figlio Thomas? Non so se farà il calciatore, già va bene che abbia il ciuffo poi vedremo (sorride, ndr)".

Si discute quindi del tabù San Siro. Ecco quanto FcInterNews.it ha raccolto: "Ieri è arrivata una vittoria importante, ora speriamo di vincere anche in casa perché serve continuità. Questo però fa parte del nostro percorso, siamo un gruppo pieno di giocatori nuovi. Serve tempo per il giusto equilibrio". Sul suo futuro dal prossimo anno, tra campo e dirigenza: "Sinceramente, ancora non lo so. Mi auguro di finire al meglio questa stagione vincendo qualcosa di importante. Poi, mi siederò a un tavolo con la famiglia Moratti e la mia famiglia e decideremo cosa fare nel futuro. Io adesso mi sento bene e utile all'Inter, vedremo cosa accadrà. Se può essere l'ultimo anno? Non lo so, vedremo a fine stagione".

Intanto, in casa Milan ci sono stati tanti addii di senatori: "Quando ho visto queste cose, ci ho pensato e mi rendo conto di essere ai momenti finali della carriera. Però sono sincero, mi sento bene quando sono in campo e con i compagni. So che il mio addio può arrivare da un giorno all'altro, in quel momento cercherò di rendermi utile anche fuori dal campo". Gli auguri a Totti, oggi al suo compleanno: "Gli faccio tanti, tanti auguri perché è un campione e un amico. E gli auguro il meglio possibile".

Il capitano passa a parlare quindi di scudetto: "Una settimana fa a Milano era tutto da buttare, ora siamo in corsa di nuovo. Juve e Napoli sono meritatamente in testa, ma il campionato è ancora lungo e vogliamo essere protagonisti e lottare per qualcosa di importante. Vogliamo che l'Inter finisca il più in alto possibile". Chiosa finale sul derby, "una partita come tutti i derby: sentita, importante. Non sarà facile visto il momento che viviamo noi e il Milan, ma prima pensiamo alla Fiorentina poi prepareremo il derby nel modo migliore possibile". Sorriso anche per l'avversario argentino di domenica, Facundo Roncaglia: "Lo conoscevo bene, si vedeva che potesse meritare l'Europa. Come argentino, mi piacerebbe che difenda il valore della nostra maglia. Ma per la nazionale sono scelte personali, solo lui sa cosa vuol fare".


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