Zhang: "Voglio l'Inter miglior club al mondo. Mai accordi con Marotta"
Dopo l'Assemblea degli Azionisti, il Magna Pars Suites di Milano è stato teatro della conferenza stampa che ha dato ulteriori spunti sulle ultime novità e ha permesso ai giornalisti di porre domande al nuovo presidente di FC Internazionale, Steven Zhang. FcInterNews.it vi propone tutte le dichiarazioni.
Prende la parola Alessandro Antonello: "Abbiamo appena concluso l'assemblea. I punti riguardavano l'approvazione del bilancio e la nomina dei nuovi organi societari in quanto sono venuti a scadere i termini del mandato. Abbiamo un trend di crescita generalizzato in termini di fatturato. Raggiungiamo ricavi da 347 milioni di euro, una riduzione delle perdite a 17.7 milioni di euro. Quanto ai risultati in altro ambito abbiamo raggiunto la qualificazione alla Champions League, traguardo molto ambito da parte del club. Siamo molto contenti di raggiungere uno dei punti fermi del piano strategico del club. Nel settore giovanile abbiamo vissuto l'ennesima stagione di successo. Altri sette titoli tra maschile e femminile. Ancora una volta dimostriamo di avere un vivaio all'avanguardia. Ci sono altri elementi che sono risultati a tutto tondo della società. L'affluenza allo stadio è fondamentale per noi. Nel 2017/2018 abbiamo raggiunto un milione e centomila persone complessive, gli abbonamenti hano raggiunto le 32mila unità con crescita a doppia cifra. Abbiamo ottenuto il record storico di incassi con Inter-Juventus. Tutti indicatori che ci dicono che il lavoro degli ultimi due anni sta dando i suoi frutti. Anche a livello social abbiamo un incremento importante. I followers crescono del 50% rispetto all'anno precedente. Investire sulla media house è stata una scelta corretta. Sappiamo che è uno strumento che ci permette di avvicinare i tifosi in tutto il mondo. E' la nuova frontiera e miglioreremo ancora nei prossimi anni. Abbiamo 346 milioni di tifosi nel mondo, con una crescita del 10%, 94 milioni in Cina, 70 milioni in Sudamerica. In tutti questi mercato registriamo un allargamento della fan base, a testimonianza che anche a livello di brand stiamo crescendo. Tutto questo anche ai risultati sportivi, l'obiettivo primario è il successo sul campo ma questo è legato a risultati 'off the pitch'. Non ci sono cambiamenti in termini di numerica nel Consiglio d'Amministrazione ed è stato rinnovato il mandato sindacale".
Parla Steven Zhang: "Due anni fa ho partecipato alla mia prima assemblea. Oggi è una giornata storica per l'Inter. Fin dall'inizio dell'era Suning le nostre intenzione sono state chiare. Stiamo rilevando un club sinonimo di storia. Per milioni di tifosi una passione e una fede. Abbiamo mantenuto la parola, i risultati del club ne sono una parola. Alessandro ha spiegatoi risultati raggiunti dal club, non entrerò nei dettagli ma il nostro obiettivo è sempre stato chiaro: ricostruire l'Inter su solide fondamenta. Trasformare il club in maniera innovativa, mantenendo il Dna di quanto lasciato dalla famiglia Moratti. Oggi abbiamo tutti gli strumenti per accelerare le nostre ambizioni e progetti. Oggi sono veramente orgoglioso di continuare a guidare questo progetto e portarlo in una nuova era, soddisfando milioni di tifosi in tutto il mondo. Sono più che pronto a raccogliere la sfida di diventare il presidente nel 110° anno di vita del club. I risultati sportivi, come ho sempre detto, vengono sempre per primi. Così sarà sempre. Daremo tutto il supporto necessario per avere successo ai massimi livelli in Italia e nel mondo. Questo è quello che azionisti e tifosi si aspettano per garantire successo al nostro club. Continueremo a far crescere anche i talenti nel club, migliorando le infrastrutture sportive per renderle moderne e innovative. Vorrei al contempo rendere più forte il club anche fuori dal campo, dove faremo sì che il club sia forte nel ramo marketing e commerciale. Andremo a rafforzare la dirigenza per competere pienamente in campo sportivo. Il successo porta successo, la squadra fuori dal campo dovrà essere forte come quella in campo. L'Inter sarà sempre Internazionale, vogliamo essere fedeli al nostro nome e il nostro credo. Vogliamo focalizzarci sul resto del mondo senza dimenticare mai dove siamo, Milano, con le attività che a livello giornaliero accadono qui. Saremo fratelli del mondo e al contempo Made of Milano. La nostra dirigenza ha costruito un grande team anche fuori dall'Italia per arrivare in tutto il mondo. Saremo un ponte per il mondo generando benefici e supporto reciproci. Il mondo crea comunità, anche lontanissime tra loro, riunite dalla passione per la squadra. Allo stesso tempo non possiamo ignorare la potenza della tecnologia. Questo ci darà ulteriori strumenti. La trasformazione digitale del nostro club iniziata con la Media House e in altre aree ci porterà ad esplorare la comunicazione digitale. Fa parte della nostra vita e ci apre opportunità, per noi e per i tifosi, per farli avvicinare a noi, ai giocatori. Attraverso i social raggiungiamo milioni di appassionati nel mondo. Regaliamo così momenti indimenticabili e forniamo il meglio dell'Inter. L'Inter non è solo una squadra, è molto di più: dobbiamo ricordare che lo sport insegna lezioni importanti. Con l'Inter continueremo a sostenere Fair Play e sportività, diffondendo messaggi positivi. Vogliamo essere l'energia più forte da diffondere nel mondo, dalla diversità al rispetto, continuando ad essere fratelli del mondo. Abbiamo appena annuncaito la nascita della squadra femminile nel club. Dobbiamo continuare a investire nel settore giovanile e nella rete di scout, oltre che nelle infrastrutture. Siamo attivi a livello europeo e mondiale con Eca e Fifa, oltre che nella Lega Serie A e nella Figc, per introdurre una governance più efficace e delle riforme. Tutti insieme abbiamo iniziato un viaggio due anni fa. I tifosi lo hanno iniziato 110 anni fa. Da quando mi sono fatto carico di questo progetto l'unica cosa che voglio fare è rendere l'Inter il miglior club del mondo. Credo che con voi farò fronte alle prossime sfide. Possiamo guidare questo club in un una nuova era di successi. Grazie e forza Inter".
Domanda a Zhang Steven: perché ha scelto l'Inter?
"I miei studi non hanno avuto a che fare con lo sport, ma ci sono delle competenze operative e molte cose sono trasversali tra i settori. Non essere specializzato nello sport o nel calcio mi ha aiutato ad avere ancora più impegno nell'Inter per iniziare da un foglio bianco. E' l'unico club con cui ho avuto feeling perché conoscevo il signor Moratti e poi ho conosciuto la squadra. Mi sono impegnato in questo progetto per una questione di responsabilità. Vogliamo fare del club una forza positiva, un ponte per supportare i consumatori di tutto il mondo. Mi rendo conto che conoscendo sempre di più l'Inter siamo già oltre quel che mi aspettassi. Quando guardo le persone mi rendo conto di questo. Non è solo il risultato sul campo è la condivisione della passione che le persone esprimono e che hanno sempre espresso in questi dieci anni. Per questo ho deciso di impegnarmi in questa avventura, anche se due anni fa non sapevo quanto so oggi dell'Inter. Sento la responsabilità nei confronti dei tifosi".
Cosa promette ai tifosi, si possono sognare dei top player?
"Prima di tutto, come ho detto, due anni fa abbiamo deciso di investire nell'Inter con l'obiettivo di rendere il club il migliore al mondo. Vincere è molto importante ed è la chiave. Se parliamo dell'impegno, qualsiasi sia la situazione del futuro, le difficoltà, i limiti, abbiamo un progetto di lungo termine. Faremo quanto possibile per fare in modo di rendere questa squadra vincente con tutti gli strumenti e le risorse che avremo. Indipendentemente dal mercato e dai nomi i tifosi possono stare sicuri che Suning aiuterà il team in ogni modo possibile, per aggiungere altri trofei al palmares. Questo è l'obiettivo".
Quanto ci vorrà secondo lei?
"Non si è mai al 100% al controllo della situazione, in alcun sport. Se mi chiede quando vinceremo il prossimo trofeo non posso darle un tempo preciso. Quello di cui parliamo oggi sono gli step che metteremo in atto nei prossimi anni. Io vorrei vederlo accadere l'anno prossimo ma non sempre è possibile. Conoscendo i giocatori e il tecnico penso che la squadra sia forte, hanno personalità e talento. Lo stesso vale per i dirigenti. Ritengo non ci vorrà molto. La Juventus ci ha messo dieci anni per raggiungere il top, io spero di metterci un po' meno".
Domanda per Antonello: quali progetti sulle infrastrutture avete in programma?
"Stiamo pensando di allargare l'area di Appiano Gentile nella prossima estate. Per quanto riguarda San Siro riprenderemo i contatti con il Milan per valutare l'eventuale soluzione per uno stadio a Milano. E' necessario l'ammodernamento o un nuovo impianto. Non possiamo più rimandare e penso che dopo il cambio di proprietà nel Milan i tempi siano quelli giusti. Daremo un'accelerata al processo".
Domanda per Zhang Steven: qual è il bilancio di inizio stagione, è reale pensare di ridurre il gap dalla Juventus?
"A inizio stagione avevamo delle difficoltà perché dovevamo migliorare la squadra e capire meglio i giocatori. Nelle partite più avanti abbiamo visto le capacità e il talento della squadra. Sappiamo segnare e dare il massimo per ottenere il risultato, anche all'ultimo minuto. Ci sono molte squadre competitive in Italia e in Europa, forse più forti di noi ma quest'anno il gap si sta riducendo e nella prossima stagione con i miglioramenti e il mercato avremo un livello ancora più alto. Se mi chiedete quanto sia grande la differenza non so dare una risposta. Per me i miei giocatori sono i migliori e possono vincere con la Juventus anche quest'anno. Credo molto in loro. Lavoriamo per raggiungere i risultati".
La spaventa essere un presidente così giovane? E' vero che state per prendere Marotta?
"E' vero, sono un presidente giovane ma gestisco la squadra da quasi due anni. Ho lavorato con la dirigenza e abbiamo fatto grandi miglioramenti. E' un lavoro difficile, ecco perché ho aspettato due anni per prendere questa responsabilità. Se andate a vedere i grandi personaggi dell'umanità, dal fondatore di Facebook a Elon Musk, fino a mio padre che ha un gruppo che genera miliardi di fatturato, non penso che la mia età sia un problema. Sono certo che farò bene, gli ultimi due anni lo dimostrano. Sarà importante avere i giocatori e l'allenatore giusto. Forse ero più spaventato due anni fa, oggi sono orgoglioso. Quanto alla seconda domanda, l'Inter è stata associata spesso a grandi giocatori e dirigenti. Ne sono felice perché vuol dire che la gente pensa che è bello lavorare con noi, si comprende la potenza del club e alla gente piace venire da noi. Non mi crea problemi. La verità è che non ho mai chiuso accordi con questa persona e se mi chiedete arriverà un giocatore o un dirigente io non posso promettere niente. Io li vorrei tutti i migliori, ma in questo momento nulla di ciò è vero. Come promesso, se potremo cogliere opportunità per migliorare la squadra o la società sarò sempre pronto a farlo, a prescindere dai singoli nomi".
Acquisterete le quote di Thohir?
"Il futuro è futuro e non posso prevederlo. In questo momento l'azionista di minoranza rimane, ne abbiamo parlato all'assemblea. Nel frattempo queste quote sono sotto il suo controllo e non posso parlare a nome suo. A prescindere da questo il nostro investimento e sostegno nell'Inter ribadisco che sarà a lungo termine. Suning crede nel confermare il nostro impegno. Sul 30% non posso promettere nulla perché non è sotto il mio controllo".
Ha chiesto consiglio a Moratti?
"Ho chiesto consiglio a varie persone, anche a lui. Due anni fa credo mi abbia detto due cose fondamentali che ricordo. La prima era che la difesa in Italia era molto importante. Che si parlasse di mercato o del campo. Di questo faccio tesoro. In secondo luogo mi ha detto di non ascoltarlo perché anche lui è un tifoso. Di avere fiducia nelle decisioni che prendevo perché lavoro per il miglior interesse del club. Io so che lui mi supporterà sempre. Mi ha raccontato tante cose dell'Inter, specialmente di fronte alle difficoltà. Parlo spesso con lui. Mi ha aiutato molto".
La strada di base sarà sempre quella dell'autofinanziamento o ci si può attendere che Suning riesca prima o poi ad andare oltre e accorciare un po' i tempi per tornare al top? Ci sono ancora problemi per quanto riguarda gli investimenti fuori dalla Cina?
"Ovviamente con la Juventus siamo rivali sul campo, ma ci rispettiamo, così come rispetto Andrea Agnelli. Si tratta sempre di una gara, ma solo i grandi rivali ti aiutano a crescere. Sul finanziamento, se si prendono in considerazione tutti i club che hanno successo si possono trovare punti in comune, ovvero la capacità di sostenersi a prescindere dal supporto degli azionisti. Io sto parlando di essere i migliori, non tra i migliori. Suning ha sostenuto il club nelle ultime due stagioni e non si può ignorare la forza che abbiamo dato. Continueremo a farlo sul lungo periodo. Sostenere il club non significa solo finanziariamente, ma anche farlo crescere con risorse e infrastrutture che possiamo trarre da altri settori. Noi lavoreremo sempre seguendo le regole, come sempre accade a Suning e all'Inter. Questo è il nostro valore di riferimento ed è ancora più vero oggi rispetto al passato. Faremo tutto quello che ci verrà permesso di fare".
Pensa di poter rimanere presidente per molti anni?
"Ho già risposto. Il progetto è a lungo termine. Lavoro per questo progetto già da due anni. Il background dell'Inter è molto forte. Quello che crediamo è che possiamo dare un contributo al mondo dello sport in tutto il mondo, aiutando il settore a migliorare. Se mi chiede se sarò presidente fra trent'anni rispondo che spero che i prossimi presidenti dell'Inter si chiamino ancora Zhang, anche fra cent'anni. La passione mi viene anche da mio padre, per il quale l'unico risultato accettabile è solo la vittoria. Non credessi nel fatto di vincere non avrei mai accettato".
Nella vostra visione ci possono essere due stadi a Milano? L'idea di avere uno stadio nuovo o un nuovo San Siro è prioritaria?
"Dal punto di vista finanziario è una priorità, ma è meglio condividere uno stadio perché condivideremmo i costi operativi. Lo stadio sarà comunque un'icona perché siamo due club tra i più importanti al mondo. San Siro è teatro della gloria del calcio. Non posso però aspettare per sempre, per rinnovare San Siro. Penso che il Milan e la città di Milano debbano allinearsi con noi per completare il lavoro prima possibile, creando una migliore esperienza. Se non possono farlo dovremo prendere un'altra soluzione, ma la prima scelta e la migliore finanziariamente è restare a San Siro".
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