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Irene Santi: "All’Inter ci si sente come professionisti, ma bisogna ricambiare quello che ti viene dato"

di Egle Patanè

L'ex nerazzurra Irene Santi, da poco passata in prestito all’Hellas Verona Women, si è concessa ai microfoni di Calciohellas.it, dove si è raccontata a trecentosessanta gradi.

Partiamo dal principio: come nasce la tua passione per il calcio? Qual è stato il tuo percorso finora?
"Ho iniziato a giocare Cernusco sul Naviglio a cinque anni, poi quando ne avevo dodici sono passata all’Inter femminile dove ho fatto tutta la trafila delle giovanili, ho vinto la Serie B e sono approdata in Serie A per la prima volta".

Che tipo di centrocampista sei?
"Gioco come mediano davanti alla difesa, un ruolo abbastanza “completo” in quanto bisogna schermare la difesa ma anche far ripartire l’azione: da quelle parti passano un sacco di palloni…".

Hai scelto il numero 22: ha un significato particolare?
"La 22 è stata la mia maglia da quando è stato possibile scegliere il numero e non mi ha mai abbandonata, quindi quando sono arrivata a Verona e ho visto che era libero l’ho subito preso".

Perché l’Hellas?
"Verona è stata la prima squadra che ho cambiato a livello femminile, quindi ho cercato un’opzione che non fosse “un salto nel buio”: conosco molte ragazze che hanno giocato qui e si sono trovate bene, inoltre sapevo che all’Hellas avrei incrociato anche Sofia Colombo (già sua compagna all’Inter, ndr), perciò questo mi ha molto aiutata nella scelta. La vicinanza a casa (Irene è originaria di Milano, ndr) e il grande interesse dimostrato dalla Società hanno fatto il resto…".

Com’è stato il primo impatto con compagne, staff e ambiente?
"Ho trovato un ambiente molto tranquillo: tutto è andato molto bene sin da subito sia con le compagne che con lo staff. Abbiamo già fatto molti allenamenti e quindi siamo state tante ore insieme, quindi di giorno in giorno il gruppo si sta consolidando e questo è molto importante. Il nostro non è uno spogliatoio “complicato”, anzi, siamo già molto unite".

Arrivi in prestito dall’Inter: cosa hai imparato lì che vorresti trasmettere alle tue compagne a Verona?
"All’Inter ci si sente come professionisti, però bisogna anche ricambiare quello che ti viene dato, dare il 100% e onorare la maglia che si indossa. Anche qui, in una società così importante come il Verona, voglio dunque fare lo stesso".


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