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Chiellini in conferenza: "L'Inter è più forte, lo ha dimostrato nelle varie sfide ma oggi partita vinta negli episodi"

di Egle Patanè
Fonte: dall'inviata a Roma

Ancora un ko per mano dell'Inter per la Juventus di Massimiliano Allegri che dopo aver tentato di ribaltare il match si arrende ai colpi della squadra di Simone Inzaghi e perde l'occasione di vincere un trofeo 'salva-stagione'. Di seguito l'analisi del capitano bianconero Giorgio Chiellini in conferenza stampa post gara. 

Lascerai la Juve o il calcio?
"Questo ancora non lo so. Valuterò con la mia famiglia. Sento che per questa squadra c'è bisogno di dare spazio ai giovani e a persone che possono prendersi la responsabilità per cinquanta partite e non per venti. Sono felice, speravo di chiudere con un trofeo, ma sono felice comunque per questa scelta. Lo faccio con serenità, nei prossimi mesi vedrò se concludere con il calcio o meno. Intanto penso alla Nazionale, ci tengo a finire bene con gli azzurri". 

Primo anno senza vittorie, può creare un vuoto psicologico?
"Penso che questo primo anno senza trofei debba avere l'effetto opposto. Deve dare alla squadra una rabbia e una voglia di tornare a vincere che ti permette di affrontare il quotidiano, non buttarla giù. Questa squadra può e deve migliorare tanto. I valori di questa società sono sempre gli stessi da più di un secolo e devono essere riportati più in alto. L'Inter in questo momento è più forte e lo ha dimostrato nelle varie sfide di quest'anno. Bisogna saper perdere ma bisogna maturare la rabbia per superare il dominio delle altre squadre e magari superare le lacune che hanno le altre come ad esempio sta facendo il Milan con i nerazzurri".

Quanto manca a questa Juve per tornare a vincere?
”Qualcosa manca, altrimenti avremmo vinto 10 punti sulla seconda. Ci sono persone che devono crescere, penso che l'assunzione di responsabilità del vuoto che lascerò dovranno riempirlo loro e la mia partenza li aiuterà a crescere. Qualcosa andrà fatto compatibilmente con la situazione economica e finanziaria di cui io non mi sono mai curato. Ci penseranno i dirigenti, ma la garanzia dei nostri tifosi è la famiglia Agnelli. La Juventus è una cosa di famiglia e l'obiettivo è quello di ritornare a vincere già il prossimo anno". 

Qual è il tuo obiettivo dopo aver smesso?
"Io ormai l'ho lasciato. Spero di aver lasciato tanto anche ai miei compagni, insegnamenti come la dedizione quotidiana. Spero in futuro di dare qualcos'altro consapevole che non sarà facile cominciare una nuova vita. Anche se sono bravo a difendere non significa che sarò bravo dopo, ma sono sereno. La Juventus è famiglia prima di tutto e non è un amore che finirà soltanto perché smetterò di giocare. Sarà gelosa mia moglie ma credo che lo accetterà". 

Da dentro il campo, cosa manca secondo lei a livello di rosa?
"Sono orgoglioso dei miei compagni e del percorso fatto anche se resta il rammarico perché è chiaro ci sia se non vinci neanche un trofeo. Ma va accettato e deve darci rabbia per il futuro. È brutto dirlo così, ma capirà perché passo la risposta".

Cosa è successo durante la gara. Dove avete sbagliato?
"L'Inter è più forte secondo me, ma fino a dieci minuti dalla fine stavamo vincendo e potevamo farlo. Sono episodi, e nel calcio sono importanti, spostano gli equilibri e fanno la differenza. L'Inter ha avuto il predominio del gioco sicuramente, ma a livello di occasioni Perin per novanta minuti non so neanche se ha indossato i guanti. Ha fatto interventi abbastanza semplici, noi a livello di occasioni la partita l'abbiamo fatta e in maniera ottima. Abbiamo speso tanto e nei supplementari non ce l'abbiamo fatta e due episodi l'hanno decisa. L'Inter nelle sfide è stata superiore e questo ci deve far capire ciò che ci è mancato a vincere uno di questi trofei. L'Inter ha giocato meglio in una delle due partite ma potevamo vincerle entrambe". 


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