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Foscarini: "Biraghi, Di Gennaro, Alborno e Pecorini..."

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

Oggi c'è Inter-Cittadella di Tim Cup e il tecnico dei veneti, Claudio Foscarini, ha parlato alla Gazzetta dello Sport. 

Una gita premio?
"È una gratificazione per noi e la società, ma non veniamo a Milano dalla campagna veneta per ammirare il Duomo. Vorrei vedere una squadra propositiva, che non pensa solo a difendersi".

Una festa di paese?
"Non mi aspettavo una risposta così dai tifosi: oltre dieci pullman, in pieno agosto! Si vede che la gente è curiosa, che oltre al brivido di una trasferta inedita ha voglia di scoprire un gruppo rinnovato".

Cosa ricorda di quel 5 giugno 1983, ultima di B?
"Che ho sostituito Donadoni a 10 minuti dalla fine, che ero frastornato, che forse non ho toccato palla... Noi dell’Atalanta eravamo tranquilli, mentre il Milan saliva".

Che giocatore era Foscarini?
"Un centrocampista d’ordine, un play anche se spesso mi facevano giocare mezz’ala. Bravo ma lento".

Calcio dell’altro secolo.
"Molto tecnico, ragionato. Poi è cambiato tutto".

Nel Cittadella ci sono quattro ragazzi cresciuti nell’Inter...
"Per Biraghi, Di Gennaro, Alborno e Pecorini sarà qualcosa da raccontare ai nipotini". 

Lei è tifoso nerazzurro...
"Da sempre e mi sembrerà strano: il debutto a San Siro da allenatore, proprio contro l’Inter...".

Cosa pensa di Mazzarri?
"L’ho sempre ammirato, anche se lo conosco poco. Credo che sia l’allenatore giusto per una squadra che ha bisogno di ripartire, anche se non è ancora completa. Spero solo che le vicende societarie non frenino la crescita. I tifosi dell’Inter, Foscarini compreso, devono avere pazienza".

Da 9 anni al Cittadella, è il tecnico di A e B con la maggiore anzianità aziendale: non è stanco?
"Il Real Madrid non mi ha chiamato, quindi sono rimasto... E poi sono ancora più motivato: è una nuova scommessa, ho una squadra di giovani da plasmare. Peccato che Pierobon (il portiere di 44 anni, ndr ) alzi la media...".


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