Giampaolo a Sky: "La reale differenza tra il Milan e l’Inter è sul vissuto e l'esperienza dei giocatori dell'Inter"
Fonte: Sky Sport
Così Marco Giampaolo commenta la sconfitta ai microfoni di Sky Sport.
Tanta Inter o poco Milan?
“Non la vedo così, ma rispetto la tua opinione. Il Milan è partito i primi 10-15 minuti titubante, per capire quale fosse la reale forza dell’Inter, poi però la situazione si è stabilizzata su un piano di equilibrio. La reale differenza tra il Milan e l’Inter è sul vissuto e l’esperienza di alcuni giocatori dell’Inter e in questo tipo di partite valgono, perché gli aspetti emozionali, ambientali e il peso di un derby possono scatenare tanti dettagli che possono determinare il risultato. La partita si è svolta su un piano di equilibrio rotto da quel calcio di punizione e poi non mi sono piaciuti gli ultimi quindici minuti, la squadra si è lasciata prendere dal trasporto della partita. Credo che l’analisi più reale sia questa. Qualche differenza c’è ma sul piano del vissuto poi il Milan era riuscito ad annullare quel piccolo gap”.
Si può ripartire dagli sprazzi di Leao da Hernandez nel finale?
“Si riparte domani mattina allenandoci. La sconfitta è amara, ancor di più in un derby, quindi bisogna leccarsi le ferite ma domani bisogna ripartire e avere la forza di ricominciare. Abbiamo rispettato le caratteristiche dei nostri giocatori e per farlo devi assumerti qualche rischio che ci siamo assunti, qualche dettaglio c’è scappato.”
Qualche volta il Milan è stata in ritardo sugli avversari. E’ stata mancanza di ferocia?
“Sì, si, sono d’accordo. I dettagli di cui parli sono queste cose: una risalita cattiva, un due contro due su un corner corto, una risalita degli attaccanti feroci e meno ciclica, sono tanti i dettagli da mettere a posto e che fanno parte del vissuto e delle caratteristiche, poi per far partite con una certa ferocia probabilmente devi attingere ad altri giocatori che hanno caratteristiche diverse. Leao non è un ragazzo disciplinato nella parte difensiva, però nelle ripartenze poteva essere mortifero, nell’allungare la corsa a Godin l’ha fatto bene, poi so che devo andare a parare quando perdiamo palla, idem Suso. qualche dettaglio da mettere a posto c’è, ci reggiamo su piccoli particolari. E’ una squadra che ha determinate caratteristiche e bisogna far bene con quelle”.
E’ una squadra da potenziale quarto posto?
“Questo non glielo so dire, il campionato è lungo. La squadra è giovane, se ha la ferocia e l’ambizione di allenarsi sempre può arrivarci. Non è una squadra che timbra il cartellino e via, dobbiamo avere la capcità di giocare le partite con un equilibrio diverso e sono quei dettagli che vanno messi a posto con il lavoro”.
Perché Bennacer ha difficoltà ad entrare in squadra stabilmente?
“Non è una difficoltà, oggi ho fatto un altro tipo di scelta perché oggi conoscevo già le difficoltà che potevamo incontrare. Mi serviva una maturità tattica diversa che Biglia ha rispetto a Bennacer nei posizionamenti per questo tipo di partita perché davanti ho tre attaccanti che non hanno l’attitudine a tornare. In fase di non possesso Biglia ha fatto una gran partita non è stato lucidissimo in fase di possesso ma avevo bisogno quel tipo di equilibrio che Biglia mi può dare”.
Egle Patanè