I tifosi del Benevento chiariscono: "Nessuna intenzione di ledere la libertà altrui o di minacciare"
Dopo le polemiche emerse in seguito alla pubblicazione di alcune frasi bellicose nei confronti di eventuali presenze nerazzurre nei settori destinati alla squadra di casa, la tifoseria del Benevento ha voluto chiarire il proprio punto di vista, smorzando i toni attraverso un comunicato:
In riferimento agli articoli apparsi su varie testate giornalistiche anche di rilievo nazionale, dopo la nota pubblicata sulla nostra pagina Facebook relativa “al malaffare biglietti”, appare rilevante un ulteriore chiarimento. L’interesse dei vari media non ci ha meravigliato. Quel che desta stupore è il convenzionalismo di“una parte della stampa”: estrapolare da un discorso complesso e ben articolato, due parole e quattro righe, per scrivere il solito articolo“ipocrita” contro il mondo ultras e la “violenza” è pura falsità. La nota del 27 settembre, chiedeva innanzitutto il rispetto per la nostra tifoseria e non voleva in nessun modo ledere la libertà altrui o addirittura essere oggetto di possibile “reato di minaccia”. Lo stesso rispetto che vige da sempre in ogni stadio del mondo, in virtù di una regola non scritta nessuna tifoseria ospite occupa posti nella curva di casa, portando con sé vessilli e bandiere non idonee al contesto. Il rispetto che abbiamo avuto noi, nella trasferta di Napoli, quando a causa del quantitativo esiguo di biglietti messi in circolazione, abbiamo acquistato tagliandi in altri settori. Scritto in un momento di rabbia, per noi non rappresenta un “possibile danno futuro” in quanto mancano totalmente i presupposti della: 2) verosimiglianza (Cass. Pen., sez II, 16-1-1956) ossia serietà, attuabilità potenziale, probabilità, possibilità, non iperbole, non esagerazione; 3) credibilità (attuabilità reale, attendibilità); 4) specificità o non genericità (anche non ambiguità, in tal senso Cass. Pen. sez. V, 05/26079); 5) idoneità a turbare la libertà psichica con efficacia lesiva temporalmente prolungata (apprezzabile o comunque non istantanea); 6) lesività. Nessuno ha cercato di comprendere ed analizzare la questione relativa al cosiddetto secondary ticketing. Una sorta di bagarinaggio legalizzato, mette in moto un processo speculativo di acquisto e rivendita a prezzi maggiorati di stock di tagliandi. Forse su questo punto che poi rappresentava il fulcro di quella nota, qualcuno dovrebbe iniziare a riflettere. Che nessuno cerchi di strumentalizzare le nostre parole senza conoscere la nostra storia. Una storia fatta di militanza ed aggregazione, solidarietà e sostegno, mentalità ed abnegazione. Ora compattiamoci e pensiamo alla gara di domenica, come sempre la Sud vi chiede di colorare ogni settore dello stadio con vessilli e bandiere giallo-rosse. Il Ciro Vigorito è la nostra casa, quella dove siamo cresciuti. Lì abbiamo attraversato periodi e categorie difficili, ingoiando bocconi amari e delusioni. Senza badare al risultato incitiamo la squadra senza sosta. Noi continueremo a vincere, lì dove siamo nati: sui nostri gradoni! AVANTI ULTRAS!”.