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Juventus, Allegri: "Con l'Inter sfida scudetto, ma non decisiva. Buffon quasi out, Dybala da valutare"

di Mattia Zangari

Conferenza praticamente simultanea per Massimiliano Allegri e Luciano Spalletti nel giorno di vigilia di Juve-Inter. Nei minuti in cui il tecnico di Certaldo forniva le sue anticipazioni sul derby d'Italia, il collega bianconero ha inquadrato così la gara dell'Allianz Stadium: "Due risultati su tre? A Napoli si è fatto un passettino in avanti. Domani è una partita importante, è sempre Juve-Inter e ci confrontiamo di nuovo con la capolista e raramente capita che in una settimana si affrontino squadre di vertice. Ma la cosa più importante era passare il turno in Champions ed era il primo obiettivo della stagione. Ora abbiamo campionato, Coppa Italia e il tempo per portare la squadra ad una buona condizione. Sono fiducioso, ma non per la partita di domani quanto per il prosieguo della stagione".

La partita di Napoli era un buon test, questa è una sfida scudetto?
"Se si intende che questa sarà una partita tra contendenti per il titolo (insieme a Napoli, Roma e Lazio) sì, ma non decide lo scudetto. Sarà in bilico fino all'ultima giornata, avremo due scontri diretti nelle ultime cinque giornate".

In passato quando Higuain non stava bene veniva mandato in panchina, questo può succedere anche a Dybala? "Qualcuno domani riposerà perché ha giocato molte partite, servono energie fresche. Vedrò dall'allenamento di oggi che situazioni ci saranno, ma posso dire che Buffon difficilmente ci sarà. Devo decidere se giocare con tre o quattro davanti, ho un po' di confusione, spero di schiarirmi le idee".

Ancora sulla partita.
"Sarà un grande stimolo contro l'Inter, è la miglior difesa al momento e Spalletti sta facendo un ottimo lavoro. Poi è il Derby d'Italia, bisogna essere bravi e fortunati. La squadra è diventata più responsabile, ha capito il momento. Per raggiungere gli obiettivi oltre alla grande tecnica e tattica, la differenza la fanno lavoro e sacrificio, specialmente nel calcio di oggi che è molto fisico".

Spalletti è più vicino a lei come idee di gioco? 
"Spalletti sta confermando il suo ottimo lavoro, che già si vedeva l'anno scorso con la Roma dove però c'era una Juve che ha fatto meglio. Lui sa sfruttare bene le caratteristiche dei giocatori e questa è una delle doti migliori per un allenatore, non è rigido. E' molto bravo nelle letture, è uno dei migliori ed è un valore importante per l'Inter".

Mandzukic è ritenuto titolare per domani?
"Ha perso dei giorni di allenamento e quando succede si è fuori. Ora sta riprendendo la condizione, non è ancora ottimale, per alzare l'intensità delle partite è necessaria".

Nei punti che l'Inter ha in più rispetto all'anno scorso ci vede più la mano di Spalletti o la mancanza di coppe?
"E' importante per lavorare serenamente stare senza coppe, ma una grande squadra è abituata a giocare ogni tre giorni. Vedendoli si nota un grande sacrificio tra loro, non hanno iniziato benissimo e hanno portato risultato anche soffrendo. Concede poco, è una squadra fisica, servirà una partita importante".

Icardi e Higuain: quanto una squadra dipende dal potenziale offensivo?
"Loro fanno gol, hanno un peso importante. Gonzalo da un mese è cambiato totalmente e sono venute fuori le sue qualità, che sembravano sparite perché non era in condizione. A Napoli ha fatto un gol straordinario, ha fatto un controllo in un centimetro su una bellissima palla di Dybala. Così come aveva fatto a Milano".

Spalletti ha detto "Allegri non deve nascondersi, sono i più forti". "Su Sarri avevo fatto una battuta per sdrammatizzare la tensione.
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Per quanto riguarda ciò che ha detto Spalletti, si sa che noi come l'Inter e la Roma e il Napoli giochiamo per lo scudetto. Che per la Juve sia più difficile è normale perché ne abbiamo già vinti sei".

L'Inter viene paragonata alla prima Juve di Conte per l'entusiasmo dopo dei campionati negativi. Lo invidia? "Anche noi abbiamo entusiasmo, anzi ne dobbiamo avere di più. Credo che le nostre rivali abbiano molta voglia di poter battere la Juve, e noi dobbiamo essere più bravi e fare qualcosa di straordinario. Quest'anno il normale impegno non basta per arrivare primi, perché ci sono altre squadre che stanno facendo cose straordinarie".


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