Lazio, Baroni in conferenza: "Mi assumo la responsabilità della sconfitta. L'Inter è una squadra che parla da sola"
Fonte: dall'inviato a Roma
Marco Baroni, tecnico della Lazio, si presenta nella sala stampa dell'Olimpico per commentare la sfida di campionato contro l'Inter, conclusa con il pesante ko per 6-0. Ecco quanto raccolto da FcInterNews.it, a Roma con il proprio inviato.
Qual è stata la prima analisi a caldo?
"Mi assumo la responsabilità, la squadra ha ceduto dal punto di vista nervoso: ci siamo disuniti, non sono stato bravo a gestire la parte emotiva contro una squadra fortissima contro cui non puoi innervosirti. Non abbiamo fatto falli, eravamo lunghi. È giusto che mi assuma la responsabilità".
Le condizioni di Gila e Gigot?
"Stiamo valutando. Gila non è stato bene per un giramento di testa, Gigot dopo il colpo ricevuto non stava bene e non è riuscito a rientrare: abbiamo provato, ma non c'erano le condizioni".
Tornando indietro riferebbe qualche scelta diversa di formazione?
"La squadra ha fatto bene fino al gol dell'Inter, tenendola nela sua metà campo con le giuste distanze e loro stavano bassi. Dopo il rigore ho visto voglia di riprendere la partita, ma l'abbiamo fatto disunendoci e con nervosismo, come dimostra il secondo gol. Dobbiamo essere bravi a crescere".
Ora sembra che cominci il tuo vero compito.
"Sicuramente ci deve essere una crescita, ma se la squadra cede dal punto di vista nervoso io devo prendere atto. Potrei cercare alibi, ma non mi piace: quando una squadra esce perché non ha le risorse anche fisiche... è una gestione dellap arte nervosa che devo migliorare. È il motivo per cui la squadra ha subito troppo facilmente".
La Lazio mentalmente era convinta di essere inferiore?
"No, anche se sappiamo che l'Inter è una squadra che parla da sola. Noi dobbiamo fare un percorso. Nelle difficoltà la squadra non ha avuto forza per tenere e ci siamo disuniti, e contro queste squadre può finire come è finita".
Qual è l'errore da non fare? Si riparte dall'affetto dei tifosi?
"Posso solo ringraziare i tifosi, ma non vedo l'ora di tornare a lavorare domani mattina. Trasferirò quello che sento alla squadra".
C'è stato un confronto nello spogliatoio? Zaccagni era nervoso?
"Zaccagni era nervoso con il quarto uomo e io gli ho detto di stare zitto perché non c'era da dire niente. Non ho detto alla squadra nulla di che, ho detto quello che sto dicendo a voi e non vedo l'ora di ritrovarli per crescere. È una cosa che non avverrà più".
C'era un piano partita? Come mai non è entarto Dia?
"Ha un piccolo problema alla caviglia e non volevo forzarlo, se avessi potuto l'avrei fatto ma così mi sembrava assurdo. Quando la partita prende questa piega è chiaro che cerchi di limitare i danni, ma non è mai facile rientrare in campo con giocatori di questo livello: Barella è entrato e l'ha messa all'incrocio".