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Lazio: da Gabbo all'amicizia, con l'Inter per i tre punti

di Fabrizio Romano
Fonte: Riccardo Mancini - Lalaziosiamonoi.it

ARRIVANO GLI AMICI NERAZZURRI - Lazio-Inter, quanti ricordi. Non solo dal punto di vista calcistico ma anche e soprattutto per ciò che concerne il lato umano. Lazio-Inter, per molti, rappresenta quel 5 maggio "maledetto": maledetto per i tifosi nerazzurri che videro sfilarsi da sotto il naso uno Scudetto ormai praticamente certo, beffardo per quelli biancocelesti, i quali, in nome dell'amicizia che lega le due tifoserie, avrebbero preferito esultare insieme ai propri amici meneghini, piuttosto che assistere al secondo tricolore consecutivo della Roma (fortunatamente la seconda opzione fu comunque scongiurata...). Lazio-Inter, però, rappresenta anche l'ultima vittoria della squadra capitolina contro una big allo Stadio Olimpico di Roma: sono passati quasi sette anni da quel 21 dicembre 2003, era una serata fredda e piovosa, un giovanissimo Delgado servì a Zauri la palla match, la Lazio di Mancini si fece un regalo di Natale coi fiocchi. Lazio-Inter è anche la sfida che lo scorso 2 maggio fece discutere l'intero mondo del calcio. E non solo. In quel frangente, i tifosi biancocelesti auspicarono la vittoria della squadra di Mourinho contro la propria, per non favorire i rivali di sempre, la Roma, nella corsa allo Scudetto. Il loro comportamento, condito da uno striscione goliardico ed irriverente ("OH NOO!" nel momento del gol dell'Inter) , fu condannato a priori e strumentalizzato da chi non capisce che a Roma il derby si vive 365 giorni all'anno...

PER GABRIELE - Ma Lazio-Inter è e sarà per sempre la partita di Gabriele Sandri. Quel maledetto 11 novembre di 3 anni fa, il tifoso biancoceleste ucciso da Luigi Spaccarotella, si stava recando a Milano proprio per assistere alla gara della sua squadra del cuore contro quella nerazzurra. Dopo quasi 1200 giorni di invocazione alla giustizia, a poche ore dalla riproposizione della sfida tra le due compagini, il verdetto è stato emesso: l'agente è stato, infatti, accusato di omicidio volontario e condannato, di conseguenza, a nove anni e quattro mesi di carcere. Un segno del destino. Sul maxi schermo dell'Olimpico, a maggio, comparse il suo volto e gli altoparlanti diffusero le note della canzone scritta per lui. Brividi ed emozioni sulla pelle. "Gabbo sempre con noi", gridarono da una parte all'altra dell'impianto capitolino le due tifoserie, unite, come sempre da una profonda amicizia...Ed il gemellaggio, nella gara odierna, verrà fortificato ulteriormente...

CONDIZIONE E FORMAZIONE - Venendo al campo, la Lazio, reduce da due pareggi consecutivi e da una serie di cinque partite in cui ha raccolto il misero bottino di appena cinque punti dopo un inizio di stagione strabiliante, cerca il riscatto e chiede strada all'Inter, sorprendentemente al di sotto dei biancocelesti: quattro punti separano le due compagini, un divario inimmaginabile fino a qualche mese fa. "Vincere contro l'Inter aprirebbe scenari molto interessanti. Sarebbe davvero bello, porterebbe grande entusiasmo alla nostra gente ed aumenterebbe le nostre convinzioni. Che sia una partita importante non ci sono dubbi, considerando la nostra posizione in classifica ed i campioni che andremo ad affrontare": rispetto ma anche consapevolezza di potercela fare, è questo il pensiero di mister Reja a 24 ore dal big-match del venerdi. L'Inter non sta vivendo, certo, uno dei periodi più felici degli ultimi anni, ma l'estro e la qualità dei singoli sono da mille e una notte e ci vorrà la migliore Lazio per affrontarli, senza timori, a viso aperto. Per l'occasione, il tecnico goriziano ha pensato di tornare "all'antico", rispolverando il modulo a rombo, mettendo in soffitta, almeno per il momento, il 4-2-3-1, del "difendi e riparti in velocità". Zàrate e Floccari in avanti, Hernanes al centro “in posizione più arretrata, quasi da centrocampista” e Mauri arretrato sulla linea del centrocampo nella sua “vecchia” posizione di mezz’ala mancina: in sintesi, ritorno al 4-3-1-2. Sono gli accorgimenti tattici studiati da Edy Reja per il colpaccio più atteso, quello contro i Campioni d’Europa.


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