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Oddo in conferenza: "Ho creduto alla vittoria dopo il 3-1. Risultato positivo anche con un po' di fortuna"

di Christian Liotta
Fonte: Dall'inviato a San Siro

Al termine della gara contro l'Inter, il tecnico dell'Udinese Massimo Oddo arriva nella sala stampa di San Siro per commentare l'esito del match contro i nerazzurri. FcInterNews.it, presente col proprio inviato, vi riporta le parole del mister friulano: 

Si aspettava questo risultato?
"Lo speravo più che altro. Dicevo in settimana che andavamo a giocare contro una delle squadre più forti, ma partivamo da 0-0 e undici contro undici. Non bisogna mai porsi limiti quando si va in campo, poi c'è stata anche la fortuna ma l'importante è non darsi limiti".

FcIN - Quanto vale per lei questa vittoria a livello di curriculum, contro un tecnico come Spalletti del quale ha detto di invidiare l'esperienza?
"Il curriculum lo costruisci ogni giorno, ogni allenamento. L'allenatore è una figura in evoluzione, l'importante è essere consci di sapere ciò che si fa, farsi esami di coscienza quando fai errori per ripartire. Questo faccio giornalmente".

Quanto è importante la crescita di elementi fisici come Fofana e Jankto?
"Sono ragazzi giovani con grande struttura fisica, cerchiamo sempre di trovare le condizioni per farli esprimere al meglio. Nel primo tempo abbiamo provato a prendere l'Inter un po' più alta ma non ci siamo riusciti, nella ripresa abbiamo sfruttato meglio le ripartenze. Questo vuol dire che se vinci a Milano contro l'Inter hai delle qualità. Molti giocatori hanno potenzialità ma serve loro tempo per migliorare".

Cosa ha avuto di più l'Udinese dell'Inter e meno l'Inter dell'Udinese?
"Non so, io rispondo per la mia squadra. Noi abbiamo la capacità di interpretare al meglio quanto studiato in settimana, dando il 110% in campo. Ne è venuto fuori un risultato positivo con un po' di fortuna che non guasta. Il rigore è arrivato in un momento delicato, ma fa parte del calcio. Abbiamo fornito una grandissima prestazione".

Con un De Paul così sono in tre per il ruolo di attaccante?
"I calciatori sono umani, possono fare bene a volte e male in altre. C'è partita e partita, oggi avevo bisogno di giocatori più mobili. Ma in rosa ho sette attaccanti tra i quali Perica, Matos ed Ewandro, oltre a Maxi Lopez. Quando prepara una partita l'allenatore pensa miliardi di cose, a volte ci azzecca a volte no perché siamo umani. Ho anche Bajic, ho punte di assoluto livello. Di partita in partita sta a loro dimostrare la loro voglia di guadagnarsi il campo".

Cosa è cambiato in mediana? Avete preparato in base alla posizione di Borja Valero?
"La partita non è stata preparata in base a questo, ma cercando di mantenere sempre qualcuno sui tre centrocampisti".

Ha saputo far quadrare i conti anche in difesa:
"Potevamo anche evitare il gol subito ma avremmo potuti prenderne altri, all'Inter penso sia lecito concedere. Ho cercato di capire le difficoltà della fase difensiva e di dare solidità con uno in più dietro, pensando che qualcuno di loro potesse esprimersi meglio rispetto a una difesa a quattro. Le difficoltà aiutano a trovare nuove risorse, Larsen è la nuova risorsa: è diventato un centrale a 3 coi fiocchi, e di questo non avevo dubbi. Sta lavorando egregiamente perché si è messo a disposizione e ha voglia di imparare".

Qual è stato il momento in cui ha capito che poteva vincere?
"Al momento dell'1-3... Con due gol di vantaggio a 15' dalla fine dentro di me ho pensato che se avessimo retto altri 10 minuti sarebbe stata dura per l'Inter. Prima non sono mai stato sereno, per il potenziale dell'Inter, per i giocatori che ha in grado di tirare fuori la giocata nei momenti difficili. Sul 3-1 ci ho creduto".


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