Olabe, ds Real Sociedad: "Inter straordinaria, ma andiamo a Milano puntando al primo posto"
Prima della partenza del gruppo della Real Sociedad alla volta di Milano, il direttore sportivo del club basco Roberto Olabe carica la squadra per il raggiungimento del primo posto nel girone: "Sarà un'altra bella giornata, sì. Sarà una nuova occasione da sfruttare e allo stesso tempo una prova. Avevamo voglia di affrontare questa sfida e ottenere il meglio, in un grande stadio e contro un club storico, con la possibilità che anche il risultato possa risultare qualcosa di straordinario. Sarà una partita decisiva, nella quale il risultato ha una conseguenza, e noi vogliamo affrontarla come tale, con la possibilità di giocarci il primo posto nel girone". Olabe rende il giusto merito al rendimento offerto sin qui dall'Inter: "Lo avevamo già detto quando abbiamo giocato la partita di andata che avevano fatto un inizio di stagione straordinario e quello che hanno fatto è continuare a mantenere quel livello, perché è davvero una squadra straordinaria. Da lì in poi è più importante come ci sentiamo, come affrontiamo la situazione e cosa siamo capaci di fare".
Il dirigente Txuri Urdin torna poi a parlare della sfida dello scorso settembre: "La partita di andata ormai è lontana; è stato un peccato, la squadra ha fatto tanto per vincere e alla fine abbiamo quasi perso. Penso che dobbiamo valorizzare quello che sta facendo la squadra, al di là dei risultati, ma noi vogliamo puntare a fare un buon risultato a San Siro. I ragazzi stanno lavorando bene, l'allenatore sta facendo un ottimo lavoro, ma non possiamo fermarci qui, siamo a dicembre. Dobbiamo continuare a spingere, aspirando a chiudere il girone da primi. Ma ciò che accade non significa successo o fallimento. Vederci nell'urna delle prime è stimolante, dobbiamo andare avanti con l'ambizione di fare il possibile per essere primi, in questo momento dobbiamo solo pensarci, poi vedremo cosa porterà il match. Mancherà Brais Mendez, ma questo è il calcio; succedono infortuni del genere ma parlare di chi non c'è e di chi c'è domani sarà a San Siro non ci dà da mangiare".