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Pabon e il dramma del figlio: salterà l'Inter perché...

di Fabrizio Romano

Tutto passa in secondo piano davanti ad un dramma familiare. Il colombiano Dorlan Pabon ha ricevuto il permesso dal Parma di andare ad assistere il figlio gravemente malato. Viaggio programmato nell'immediato dopo partita contro l'Inter, ma che Pietro Leonardi ha consentito di anticipare. Ora l'aspetto sportivo si sbiadisce irrimediabilmente innanazi al terribile momento che sta passando Pabon. Giunto all'inaugurazione del nuovo store ducale "Parma Brand", l'a.d. Leonardi ha così spiegato la situazione: "Avevamo mantenuto il massimo riserbo, e anche qui devo dare atto al grande rispetto del gruppo in riferimento a questa cosa che è da molto tempo che purtroppo noi sappiamo - riporta StadioTardini.com - L'avevamo mantenuta perché era corretto nel rispetto del ragazzo e del suo bimbo: sarebbe stato troppo semplice, magari, dare una motivazione a delle prestazioni non eccellenti, però bisogna dar forza a quello che è il gruppo, a quello che il Parma è stato, perché in questi due mesi siamo rimasti in grande silenzio per rispetto".

Leonardi torna sulle voci di mercato che non ha digerito bollandole come "terroristiche": "Ne abbiamo sentite di tutti i colori: per questo quando qualcuno ha giocato affermando che Pabon sarebbe andato in prestito da altre parti, ho estremizzato dichiarando che si trattava di indiscrezioni da terroristi mediatici, perché volevo dare ancor di più forza a lui. Spero di esserci riuscito ieri durante il colloquio. Nonostante il ragazzo volesse rimanere fino alla partita con l'Inter, io gli ho detto che prima di tutto c'era questo e perciò gli ho detto che lui doveva andar lì, sperando che si risolva il problema, anche se purtroppo è piuttosto complicata la cosa. Ci auguriamo che, indipendentemente da tutto, ritorni un Pabon carico, soprattutto per il grande abbraccio e il grande affetto che il Parma gli ha dato".

Incalza Leonardi circa il clamore creatosi intorno al primo periodo di Pabon in Italia, reso oscuro da dinamiche tristemente extracalcistiche: "Io penso che sia giusto criticare o fare i complimenti per quelle che sono le prestazioni: non è bello, secondo me, portare nell'ambito mediatico o dello sport, quelle che sono le problematiche di tutti quanti noi, perché ognuno di noi ha la sua vita privata. Purtroppo sappiamo che questo va affrontato, non si interrompe: abbiamo avuto tutti problemi, chi più e chi meno, con cose gravi, magari dei genitori o degli amici più vicini, e perciò penso che noi abbiamo dimostrato grande rispetto nel mantenere il riserbo in questo. Tenerla nascosta e mandare via il giocatore e non dire la verità sarebbe stato un qualcosa che poteva essere interpretato male, come una fuga o un qualsiasi altro tipo di discorso, e invece posso dichiarare - conclude il dirigente - che nella lunga chiacchierata che ho fatto io con lui e poi anche il mister, c'era una grande voglia di Pabon di dimostrare nel Parma, e Pabon vi posso assicurare che resterà nel Parma a lungo".


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