Roma, Mancini a DAZN: "La Roma è stata più forte dell'Inter. Oggi ci sentivamo questo e l'abbiamo dimostrato"
Gianluca Mancini è uno dei giocatori chiamati davanti alle telecamere di DAZN per analizzare Inter-Roma, uno dei match del sabato dell'ottava giornata di Serie A: "Dopo l’Atalanta avevamo la consapevolezza di aver fatto la miglior partita della stagione, ma abbiamo perso. Oggi siamo venuti a Milano a giocarcela, anche se quando abbiamo preso l’1-0 di Dzeko sapevamo di essere più forti. Oggi ci sentivamo questo e l’abbiamo dimostrato in campo, soffrendo contro una grande squadra ma portando a casa un grande risultato".
Il tuo labiale dopo il gol di Dybala: "Siamo più forti".
"Come ho detto prima, in campo uno si sente queste emozioni che ci deve essere tutte le domeniche e oggi ci sentivamo questo. Abbiamo fatto l’1-1 e mi è venuto da dire questo ai miei compagni e ce lo siamo detti a fine primo tempo. Oggi la Roma è stata più forte dell’Inter".
Perché non cercare di offendere anche sullo 0-0?
"La partita non l’avevamo preparata come i primi 15’, è un limite che ci portiamo dietro. Il mister l’ha preparata andando a prendere alti tutti per lasciare Acerbi libero di giocare, poi dopo il gol siamo stati più aggressivi. Dobbiamo migliorare, ma non dipende dalla situazione tattica del mister: siamo noi giocatori che dobbiamo migliorare sotto quell’aspetto e quando l’abbiamo fatto l’Inter è andata in difficoltà".
Come avevate preso la formazione iniziale senza attaccanti?
"Abbiamo lavorato questa settimana non totalmente insieme per via delle nazionali, il mister l’aveva mascherata anche a noi. L’abbiamo preso in maniera normale, chi gioca è un valore aggiunto. Abraham, quando è entrato ha dato una grande mano. Per raggiungere obiettivi servono giocatori forti e pronto a dare il massimo. Complimenti a tutta la squadra".
C’è un lavoro specifico sui calci piazzati?
"Come tutte le cose ci lavoriamo in settimana, ma le cose fondamentali sono chi le calcia e chi va a saltare. Siamo in tanti alti e quando vai a saltare per gli altri è difficile, come noi quando difendevamo contro i colossi dell’Inter. Chi difende deve farlo alla morte, perché perdere su un gol su palla in attiva fa rosicare".