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Sassuolo, De Zerbi in conferenza: "Il 4-4 sarebbe stato meritato. Buttiamo via il talento, se non mettiamo tutto"

di Mattia Zangari
Fonte: dall'inviato al Mapei Stadium

Padrone di casa qui a Reggio Emilia, Roberto De Zerbi, tecnico del Sassuolo, è il secondo a presentarsi nella sala conferenze del Mapei Stadium per analizzare la sconfitta subita per mano dell'Inter. Ecco le sue parole a commento del 4-3 finale per gli ospiti: "Fin quando non capiamo che il talento e il potenziale non bastano nel calcio... Bisogna mettere tutto. Non è tutto bello solo quando si vince, come successo con Spal e Samp; quando non mettiamo tutto per raggiungere il 4-4, che sarebbe stato meritato, buttiamo via il talento. Al di là delle assenze, a cui possiamo far fronte, dispiace perché andiamo via senza punti: è un periodo negativo e stop".

Si sente tartassato per avere ricevuto 6 rigori contro quest'anno?
"Niente da dire, i rigori c'erano entrambi: segnate questa cosa".

Come la inserisce questa partita nell'arco di questo avvio di stagione?
"Le partite le abbiamo vinte giocando bene e facendo cose belle, a Torino abbiamo fatto una partita discreta. Oggi si è vista la reazione caratteriale, che deve essere una cosa normale nel calcio: giochiamo uno sport di duello, dobbiamo andare oltre al colletto bianco. Nella mia squadra ci sono bravi ragazzi, ma chi va oltre non è cattivo: dobbiamo fare quello se no rischiamo di buttare via il talento. Questa è una squadra forte, più forte nei singoli rispetto all'anno scorso. Ma sono situazioni diverse perché abbiamo cambiato tanti; nessuno può dire che manca talento, è difficile fare la formazione. Boga? Sul gol mi è piaciuto, ma se non fa le pressioni giuste non gioca. Venerdì è la partita top perché il Verona si distingue da tante altre".

Imbucate centrali sono una cosa da correggere?
"Abbiamo fatto fatica quando ci siamo allungati nella seconda parte del secondo tempo e Brozovic portava a spasso Traoré. Potevamo forzare qualche anticipo su Lukaku, che se ti è davanti non sai se è giorno o notte. Peluso e Marlon non se la sono sentita e ci sta la giocata del campione, così come quella di Lautaro. A noi manca la malizia: concediamo il destro a Lautaro sul primo gol, mentre loro concedono a Berardi il destro. Poi non posso dire nulla dal punto di vista dell'impegno".

Una parola su Tripaldelli. E il passaggio al 4-2-3-1 ha funzionato: rivedremo questo modulo?
"Ha fatto bene, era il suo esordio dall'inizio. Gli ho detto di divertirsi perché si sarebbe ricordato di questa partita. Sul modulo sono stato fortunato e obbligato a farlo, e quindi abbiamo tolto 'l'uomo su uomo' mettendo due giocatori che stanno bene. In futuro può essere tutto perché ci sono tanti giocatori arrivati all'ultimo, dobbiamo ancora cercare la quadratura finale. Non abbiamo sofferto dal punto di vista tattico".

Si sentiva con Squinzi dopo le partite, si immagina un dialogo con lui?
"La ringrazio per la domanda perché io non faccio post sui social, sono un po' vecchio. Mi ritengo sfortunato di averlo vissuto troppo poco, ma fortunato di averlo conosciuto. Non era un uomo tipico del calcio, era fine nella parole e negli sguardi: un signore. Ho capito il suo spessore, oggi ci tenevo a fare passare una bella giornata alla famiglia che era qui allo stadio. Non so quanto rimarrò qua, ma qua la proprietà è fatta da gente per bene, è difficile trovarla nel calcio". 

Le ha lasciato qualcosa Squinzi? Un pensiero anche su Berardi.
"I risultati di squadra sono di mia responsabilità, Berardi ha fatto e sta facendo bene anche dopo la squalifica di Torino. E' un punto fermo perché ha un atteggiamento da trascinatore. Su Squinzi dico che avevi sempre l'impressione ti dicesse qualcosa di diverso, come mi succedeva con Vigorito. Mi spiace averlo vissuto poco ma per una mia crescita perché con due parole di faceva capire l'ambizione smisurata che aveva. Si dice che vedeva oltre, ma non te lo diceva in maniera presuntuosa ma da lavoratore quale era". 


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