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Sticchi Damiani torna sull'arbitraggio di Toro-Lecce. Poi avvisa la squadra: "La salvezza deve essere la voglia di tutti"

di Egle Patanè

"Io mi sono lamentato molto a fine gara per il rigore non dato, non perché cercavo un alibi, ma perché in partite così bloccate alla fine contano gli episodi" ha ribadito Saverio Sticchi Damiani, ancora al Quotidiano di Puglia, dove il presidente del Lecce, prossimo avversario in campionato dell'Inter, è tornato a parlare della direzione arbitrale di Torino-Lecce dello scorso venerdì. "A noi è stato negato un rigore solare: ne ho discusso con i vertici arbitrali e dal confronto è emerso, e sono autorizzato a dirlo, che quell’episodio è stato qualificato come errore dell’arbitro. Anche se non mi è chiaro il perché non sia intervenuto il VAR. Vorrei che tutti capissero che anche i dettagli sono importanti. I giocatori, ad esempio, in modo civile avrebbero potuto sollevare il problema con l’arbitro, invece siamo stati passivi e noi non possiamo essere passivi perché è un momento cruciale in cui ogni episodio può cambiare la storia di questo campionato. Devo dire anche che sia a livello locale che a livello nazionale gli organi di informazione ne hanno parlato poco, salvo poche eccezioni, e questo mi dispiace molto".

Infine il numero uno del club sottolinea:
"La salvezza passa dalla voglia di raggiungere questo obiettivo a tutti i costi, i tifosi percorrono migliaia di chilometri e riempiono il Via del Mare, la loro voglia deve essere la voglia di tutti, questo ripetiamo sempre ai nostri ragazzi ogni volta che scendono in campo, ma ripeto non vale solo per loro, vale per tutti".


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