Zamparini: "Non ho soffiato Dybala all'Inter, no per Vazquez e Belotti. Chi vorrei di loro? Tengo i miei"
Fonte: Tuttosport
Intervistato da Tuttosport, il presidente del Palermo Maurizio Zamparini ha parlato dell'attualità rosanero, considerando in particolare la sfida di domani sera al 'Giuseppe Meazza' contro l'Inter di Roberto Mancini.
Presidente Maurizio Zamparini, talvolta grazie al calendario o a partenze a rilento, può capire di vedere a inizio campionato una squadra come il Palermo davanti a club come Inter o Milan, ma dopo 21 giornate che effetto le fa?
«Nessuna sensazione particolare, anche perché dal mio punto di vista il Palermo sta facendo il suo campionato. Abbiamo allestito una buona rosa, Iachini sta lavorando bene e la classifica rispecchia il nostro valore. Piuttosto fa strano vedere l’Inter così indietro».
Dunque sono maggiori i demeriti dell’Inter che i meriti del Palermo?
«Sicuramente. La squadra nerazzurra non è da 13° posto, non è una posizione che le compete, né per l’organico né per la sua storia».
Quest’anno il Palermo ha già vinto a San Siro con il Milan, cosa significherebbe ripetersi con l’Inter?
«Vista la classifica e la condizione generale delle due squadre, penso sia normale pensare che il Palermo possa vincere in casa dell’Inter. Il problema è che i nerazzurri stanno vivendo un momento particolare, hanno tante emozioni in circolo e soprattutto molta voglia di rivalsa dopo le tre sconfitte consecutive fra campionato e coppa Italia. Ho visto la partita contro il Sassuolo, una gara bellissima, e sono preoccupato perché loro sono più forti della classifica che hanno. Mancini sta facendo un lavoro particolare che alla lunga porterà i frutti. Probabilmente per il Palermo è l’avversario peggiore da affrontare, avrei preferito di gran lunga giocare contro la Juventus».
L’Inter nonostante i risultati ha sempre nel mirino un piazzamento che le permetta di qualificarsi alle coppe Europee. Il Palermo oggi è settimo a 4 punti dalla Lazio, quarta: qual è il traguardo della sua società?
«Noi dobbiamo ragionare domenica per domenica. Abbiamo raggiunto con anticipo la salvezza e adesso possiamo giocare con maggiore serenità. Certo, se andremo avanti a questo ritmo, potrebbe davvero arrivare qualcosa di bello».
Il Palermo ha raggiunto spesso l’Europa League negli anni scorsi. Questa squadra può essere paragonata a quella allenate da Guidolin e Delio Rossi che grazie ai gol di Toni e Miccoli arrivò sempre a un passo dalla zona Champions?
«Direi che questo gruppo è valido. La similitudine migliore forse è con il Palermo di Guidolin: anche in quel caso arrivammo dalla vittoria del campionato di serie B e concludemmo la stagione al sesto posto».
È vero che nella primavera del 2012 soffiò Dybala proprio all’Inter?
«No, assolutamente. Forse i nerazzurri erano interessati al giocatore, ma non penso che l’Inter sia mai stata vicina a Dybala quanto lo siamo stati noi nei mesi precedenti all’acquisto».
Dybala oggi è un giocatore senza valore, inavvicinabile per un club italiano. L’Inter negli ultimi mesi, però, si è interessata a Vazquez e Belotti. Se il ds Ausilio glieli chiedesse?
«Gli direi di no».
Neanche in estate?
«Se è per questo nemmeno nel 2016».
C’è un giocatore dell’Inter che vorrebbe nel Palermo?
«La squadra nerazzurra mi sembra un cantiere aperto e onestamente non conosco così bene i calciatori di Mancini per indicarne uno. In questo momento mi tengo stretta la nostra rosa, anche perché i giocatori dell’Inter percepiscono uno stipendio fuori portata per il Palermo».
Lei più volte ha detto di voler cercare degli investitori stranieri per darle una mano col Palermo: non ha paura di fare la fine di Moratti, finito ai margini dell’Inter?
«Guardi, io a 74 anni voglio proprio uscire dal giro, voglio diventare il presidente onorario proprio come Moratti. Cerco qualcuno che entri nel club e faccia il presidente operativo».
A proposito: cosa pensa di Thohir?
«Non penso niente perché non lo conosco personalmente. Inoltre non mi piace giudicare gli altri perché non voglio essere giudicato io, ho già tanti problemi in casa mia che non guardo nel giardino altrui».
Presidente, come finisce domani sera?
«Non faccio mai i pronostici, anzi, tocco ferro...".