L'Orologio - Due vittorie contro Samp e Viola, soliti pregi e difetti
La settimana conclusa è quella che metteva più in ambasce i tifosi nerazzurri dato che presentava la sfida a Marassi contro la Sampdoria e la Fiorentina di Pioli lanciatissima dopo un ottimo inizio di stagione e - nonostante le previsioni della vigilia - l'Inter ne è uscita indenne recuperando anche posizioni in classifica e anche alcune certezze in vista dell'ultima parte del tour de force che si concluderà con le sfide a Cagliari e PSV, prima della trasferta di inizio ottobre a Ferrara contro la Spal.
Le due gare contro gli uomini di Giampaolo e Pioli - sebbene a prima vista sembrino diverse - sono in realtà molto simili nella conduzione, nelle giocate propositive mostrate e anche nei limiti ancora evidenti fra le fila degli uomini di Spalletti.
Partiamo dagli aspetti positivi e dagli uomini positivi di questo doppio incontro, su tutti Antonio Candreva autore di giocate simili in ambo le gare: contro la Sampdoria e la Fiorentina due giocate praticamente identiche come costruzione hanno portato a due situazioni pericolosissime per i nerazzurri. La costante è il movimento a tutta fascia dell'ex Lazio che viene lanciato alle spalle del terzino avversario e poi prende il campo a propria disposizione: contro la Sampdoria ha trovato il palo, mentre contro la Fiorentina ha generato il rigore del momentaneo vantaggio nerazzurro.
La seconda situazione è quella del palo di Candreva: bel movimento a tutta fascia - cosa che si confà a lui - che serve a prendere spazio davanti a sé; nell'occasione importante il movimento di Icardi che sposta sensibilmente la difesa facilitando la conclusione. pic.twitter.com/xyDe5m6eWO
— L'Orologio Podcast (@TheOrologio) 24 settembre 2018
In foto l'occasione del rigore concesso da Vitor Hugo: 5 giocatori dell'Inter attaccano la difesa schierata, ma solo due di essi (Vecino e Icardi) finiranno con l'occupare l'area di rigore al momento del cross di Candreva. Manca chi chiude sul secondo palo, chi è pronto al limite pic.twitter.com/tn5LAokQPx
— L'Orologio Podcast (@TheOrologio) 26 settembre 2018
Da questa seconda situazione, però, si può evidenziare anche un problema, riscontrabile pure nella gara contro la Sampdoria: il poco accompagnamento alla manovra dal resto del reparto offensivo. Contro i Viola nella fattispecie in esame solo Icardi e Vecino hanno occupato - malamente - l'area, mentre contro la Sampdoria - nonostante molte azioni manovrate - risultava spesso evidente una spaccatura della squadra che non ha accompagnato a dovere le avanzate, anche centrali dei nerazzurri.
Chiudiamo con un punto controverso: la produzione offensiva. Sono 11 le occasioni create, ma sono più frutto di azioni individuali che della manovra. Ad esempio, questa di Nainggolan risulta come occasione da gol, ma è generata dal Ninja stesso e non da una manovra corale. pic.twitter.com/FNPHj5O49B
— L'Orologio Podcast (@TheOrologio) 24 settembre 2018
Squadra spaccata che come prima contro-indicazione ha quella delle ripartenze avversarie: contro la Sampdoria si è visto come superato il primo pressing si creasse sempre l'1vs1 fra gli attaccanti della Samp e i difensori nerazzurri.
La prima è un problema nerazzurro, quello relativo alla transizione difensiva: saltato il primo pressing la squadra ha difficoltà a riassestarsi e si creano pericolosi 1vs1, nell'occasione è provvidenziale il raddoppio di Skriniar su Quagliarella lasciato solo contro D'Ambrosio. pic.twitter.com/aFeXv6yNQV
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Questo problema non si è verificato contro la Fiorentina visto l'ordinato 4-4-2 in fase difensiva, ma si è generato un problema sensibile in fase di uscita della palla quando il pressing delle mezzali Viola ha generato troppi errori banali dell'Inter, altro errore che ci si porta dietro dall'inizio della stagione e riscontrabile anche in occasione dell'autogol di Skriniar. L'Inter sta trovando a poco a poco i propri automatismi, una quadra migliore grazie anche ad una condizione fisica in crescendo e con essa verranno limate anche le difficoltà di gestione di cui abbiamo discusso sinora. È anche vero che contro una squadra come il Cagliari che pressa alto e un 4-3-3 come quello del PSV, molto veloce in ripartenza, questi errori devono essere limitati per non incorrere in sorprese negative.
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