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Dal fallimentare Benitez al giornalismo di parte, senza abbassare mai la guardia...

di Andrea Bosio

Ciao Andrea!
Mi permetto di scriverti dandoti del tu perchè tempo fa leggevo che preferivi in quanto siamo "fratelli di tifo". Bene, ho 29 anni e tifo INTER da sempre. Pensa che quando avevo 4 anni ho avuto un serio incidente (mi hanno investita) e l'unica cosa che ricordo di quel momento è che al risveglio mia madre indossava un vestito nerazzurro. Le prime parole dopo l'incidente furono dedicate proprio a quel vestito e all'Inter. In più il giorno del trionfo a Madrid (aspettavo di urlare come una matta dalla nascita) avevo subito un intervento sotto la lingua che mi impedì di parlare per giorni che però non mi ha impedito di implodere di gioia scrivendo ogni emozione su una lavagnetta e saltando come un grillo. Tutto questo solo per dire che l'espressione "fratelli di tifo" mi convince parecchio. A parte questo sono anch'io giornalista (non del tuo calibro) e quindi capisco e approvo quanto hai scritto nel tuo editoriale. Io ho dovuto lasciare il mio sogno di scrivere perchè non riuscivo a vivere con questo lavoro in quanto non mi sono mai venduta nè sono figlia di qualche nome illustre. Mia madre è casalinga e mio padre muratore quindi puoi immaginare quanto sia complesso. Morale della favola, lavoro in un call center e ci vivo... ma è mortificante. Così è anche per il mio fidanzato che è anche un ottimo scrittore. Se questa è giustizia!
Volevo solo dirti che ti apprezzo molto per la scelta fatta. Tu che puoi dai voce a noi senza voce.
E ovviamente sempre FORZA INTER.
Antonella da Cosenza
antonellacaruso1982@libero.it

Come potete facilmente immaginare dopo la pubblicazione del mio ultimo editoriale dal titolo: “Tutta la verità, nient’altro che la verità, lo giuro!”,  mi sono arrivate tantissime mail di ringraziamento e di complimenti per l’onestà con la quale ho trattato argomenti anche delicati. Vorrei fare una piccola puntualizzazione: non mi trovo nella condizione di subire passivamente gli eventi. La mia è una scelta consapevole e volontaria e nel ringraziare voi tutti per l’attenzione con la quale vi siete soffermati sul mio scritto vi confermo che sto vivendo un periodo alternativo, ma nello stesso tempo stimolante e carico di interessanti novità. Non me ne vogliano tutti gli altri amici, ma ho pensato di chiudere l’argomento attraverso le eloquenti parole di Antonella. Una mail così carica di amor proprio, grinta e voglia di vivere senza arrendersi alle difficoltà e senza accettare supinamente un destino avverso, da poter essere presa come spunto per corpose riflessioni. Grazie Antonella.
BoA

 


Ciao Boa, cosa pensi dei costanti attacchi del Sig. Rafa Benitez nei confronti dell'Inter e del presidente Moratti?
Grazie e forza Inter!
Michele
micky.9@live.it

Qualche giorno fa su Sky, Maurizio Zamparini ha espresso un concetto che personalmente condivido molto. Il vulcanico presidente del Palermo sostiene che nelle squadre medio-piccole il bravo allenatore per fare la differenza deve organizzare il lavoro sulla tattica, su un gioco compatto e quindi su di una collettività che deve cercare  di riequilibrare il più possibile i rapporti di forza con le grandi. A loro volta i top club, non hanno bisogno di un allenatore tutta tattica ma piuttosto di un bravo gestore di risorse umane. Un allenatore che riesca a calamitare su di se l’onda d’urto delle pressioni riuscendo a salvaguardare il clima nello spogliatoio. Ecco, da questo punto di vista, il sig. Rafa Benitez, è stato sicuramente l’allenatore peggiore dai tempi del peggiore dei peggiori: Marcello Lippi.  Il fatto che lo spagnolo continui a intrufolarsi nel nostro universo la considero semplicemente un’ulteriore certificazione del fallimento della sua gestione.

BoA

 


Caro BoA approfitto della tua rubrica per sfogarmi, io non sono come "aimè" tanti interisti che alla prima difficolta' incominciano a sparare e contestare tutti e tutto, ho il sangue nerazzurro e credimi non riesco anche contro l'evidenza a pensare male dell'inter, che per me non e' solo la  squadra del cuore ma una filosofia di vita. Detto questo vengo al dunque, perche' la societa' non risponde al giovin signore?? stanno o meglio hanno creato un odio verso i colori nerazzurri, se continuiamo a star zitti ci leveranno lo scudetto e chissa cos'altro, voi che avete la possibilita' di contattare il mondo inter dovete intervenire, prima che sia troppo tardi... SOFFRIRE SEMPRE MOLLARE MAI!!! nb severgnini in un suo libro racconta come suo figlio dopo l'euroderby di champions perso con i pareggi non volle cambiare la maglia di emre con quella di pirlo...VEDE PRESIDENTE??? I BAMBINI NON MOLLANO MAI, PERCHE' DOVREMMO FARLO NOI???
Giovanni
is-panico80@hotmail.it

Per quanto riguarda la querelle collegata allo scudetto 2006 anche io la penso come te. La società dovrebbe avere un atteggiamento più battagliero anche perché il rischio non è quello di vederci tolto lo scudetto che comunque di diritto appartiene a noi, ma è quello di vedere stravolto il giudizio di una storia che in modo evidente e inoppugnabile, indipendentemente dal giudizio dei vari tribunali, ha visto un sistema e dei personaggi che contaminavano il regolare andamento del calcio in Italia. Purtroppo confondere magistralmente, attraverso una stampa compiacente e diversi movimenti di opinione,  la vittima con il carnefice è una pratica largamente diffusa nel nostro Paese. E’ su questo, cari amici,  che dobbiamo vigilare e di conseguenza non abbassare mai la guardia.
BoA

 

 

Caro BoA,
Sono un grande tifoso dell’Inter e sono molto contento di poterti scrivere. Sei l’unico capace di difenderci dai continui attacchi. Ho una curiosità da rivolgerti: quando hai pensato di percorrere la strada del giornalista di “parte” non hai avuto paura di compromettere la possibilità di uno sviluppo professionale più classico?
Francesco Acquaviva

Ho sempre pensato che chi si occupa di giornalismo sportivo dovrebbe capire di non trattare questo lavoro come se fosse l’architrave dei destini dell’umanità. Certamente sono richieste preparazione e professionalità, ma questo non deve sfociare nel prendersi troppo sul serio, dimenticando quindi l’aspetto ludico relativo a ciò di cui parliamo o scriviamo. Il mio modo di intendere il rapporto con il lettore o con il telespettatore è improntato sulla massima onestà. Il sottoscritto (come il 99% dei colleghi) nasce tifoso e non vedo il motivo di dover nascondere questa passione. Chi legge questo sito o guarda le trasmissioni alle quali partecipo sa benissimo chi ha di fronte. E questo lo considero un valore aggiunto nel rapporto con la persone. Quindi, molto semplicemente: niente paura ma consapevolezza della bontà della scelta fatta tanti anni fa.

BoA

 

 

Ciao Andrea, ti ringrazio per aver dato opportunita' di dire la propria a chi come me tifa INTER ma vive lontano da Milano.
E' chiaro che ormai da anni si combatte ( noi tifosi interisti e FC INTER ) contro tutto e tutti " informazione, designatori , arbitri , corruzione ecc.", come rappresentanti scomodi di una certa ITALIA.
Una cosa pero' vorrei dire ai tifosi Interisti del Meazza: assistere passivamente alle torture arbitrali limitandosi ai soli fischi , non basta.
Bisogna andare allo stadio gia' preparati  e muniti di tutto l' occorrente per organizzare una grande " PANOLADA " ad ogni puntuale torto arbitrale, per farli vergognare questi cialtroni di turno e mandare in mondovisione lo spettacolo che danno. Poi voglio vedere se ci sara' qualcuno che rinuncia  alla reputazione internazionale e si fa ' un bell' esamino di coscienza ....!
Anche per noi telespettatori inermi sarebbe l' esatto segnale di denuncia e rispetto della dignita'.
- FORZA INTER -  FORZA INTER - FORZA INTER –
Luciano
lucianosantone@alice.it

“Soli contro tutto e tutti” è il marchio di fabbrica di noi veri tifosi della Beneamata. Tutte le considerazioni, i progetti, le idee che vanno in questa direzione troveranno sempre asilo in questa rubrica.  Alla prossima.
BoA


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