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Face to Face - Molfetta: "Il mio Moratti, da Ronaldo al Triplete. Il 5 maggio io..."

di Luca Pessina

Carlo Molfetta non è solo il campione olimpico di Taekwondo (oro conquistato a Londra nel 2012 nella categoria +80 kg), ma anche un grandissimo tifoso dell'Inter. Per raccontarci la passione per il nerazzurro dietro all'atleta vincente FcInterNews lo ha sentito in esclusiva per la rubrica Face to Face. Ecco cosa ci ha svelato:

Cosa ti lega ai colori nerazzurri?
"Ho iniziato a tifare Inter perchè mio nonno era interista e fin da piccolo ci teneva che seguissi le sue orme. Da lì è nato quello che è diventato proprio un vero e proprio amore". 

Il ricordo più bello e quello più brutto degli anni di gestione targata Massimo Moratti?
"Ne ho tanti positivi. Con particolare emozione ricordo quando Ronaldo è arrivato all'Inter. E' stato l'acquisto più grande che abbia mai fatto. C'era grande entusiasmo nell'ambiente, era tutto molto bello. Lui è il Fenomeno ineguagliabile, lo ha dimostrato. Inutile poi aggiungere il Triplete, la prima volta che ho visto vincere la Champions da quando tifo. Ricordo negativo? Nell'ultimo anno un bel po'. Poi non mi è ancora andato giù il 5 maggio, non dico che ero certo avremmo vinto, ma lo sentivo quasi in tasca quello scudetto. Invece siamo riusciti a buttare tutto al vento. Poi ho dovuto sopportare tutti gli sfottò degli juventini, che non si regolano. Ho dovuto sopportare un bel po'".

E adesso arriva Thohir.
"Credo però che Moratti sia straordinario, come persona e per quanto ama l'Inter. Ho avuto il piacere di conoscerlo. A volte non mi capacito di quanto possa essere gentile e di quanto l'Inter sia un ambiente familiare. Posso solo augurami con Thohir che abbia lo stesso amore che ha mostrato Moratti per questi colori. Che segua le sue orme e capisca di avere una famiglia e non un club. Se poi dovesse fare qualche buon acquisto non dispiacerebbe, ma non sono mai mancati in questi anni. Moratti ha sempre fatto molto bene. Non sono stato molto convinto su alcune cessioni/acquisti solo negli ultimi due anni. A volte bisogna fare dei sacrifici, come altre squadre prima di noi. Mi auguro che non cambi le fondamenta dell'Inter e la viva come una famiglia".

Come è andata la visita dello scorso anno?
"Sono stato ospite ad Appiano, ho incontrato tutti, da Milito a Sneijder, poi anche Cassano. Lui è simpaticissimo, è pugliese come me e ha iniziato a parlare barese stretto, facevo fatica a capirlo perfino io. Ho visto un'aria sana ed è bello che un club come l'Inter abbia questo clima. Lo ripeto, tutti gentilissimi".

Quali sono invece i tuoi obiettivi ora?
"Ne ho un po'. Vorrei riconfermarmi a Rio e mi sto allenando per qualificarmi, ma la strada è lunga. L'obiettivo più prossimo è a dicembre la prima tappa di qualificazione olimpica a Manchester. Lì dovrò essere al massimo e infatti faremo un mese di ritiro in Korea per presentarci al top".


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