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The Polemic One - Dna europeo e nuova mentalità: forse tanto cinema fa male

di Alessandro Cavasinni

Natale si avvicina. Tempo di luci, musiche, danze e... cinema. Magari quello buono, di classe, da andarci con amici e parenti per trascorrere una serata gradevole, godendosi una pellicola degna di tal nome. Possibilmente, evitando i famigerati cinepanettoni, vere e proprie scatole vuote, dozzinali, colme di battute banali e spesso volgari. Una pessima abitudine tutta di noi italiani, che proprio non ce la facciamo a stare lontano dalla mediocrità ripetitiva.

Parlando di ripetizioni, mi vengono in mente due volti familiari: Adriano Galliani e Rafa Benitez. Nonostante una lunga serie di stagioni con magre figure, l'attuale Amministratore delegato rossonero continua a propinarci la storiella della musichetta della Champions e del Dna europeo oppure la balla del 'club più titolato al mondo'. Fossimo più compiacenti, la scambieremmo per ironia mal riuscita. Il 3-0 di Glasgow gara della svolta? Doversi ridurre all'ultima giornata per conquistare la qualificazione è già una mezza sconfitta per i rossoneri, visto il livello piuttosto basso del girone. Senza contare che siamo a novembre e i grandi obiettivi sembrano già tutti evaporati. Ma questo no, proprio non si può dire. Anche se è la nuda verità.

Poi c'è l'altro disco rotto, Benitez. C'è chi parla di impresa sfiorata dopo l'1-3 di Dortmund. Come? Abbiamo sentito bene? Adesso un ko per 3-1 è impresa sfiorata? Borussia grandissima squadra, ma non possiamo non dire che Klopp era privo di tutti e 4 i difensori titolari: Piszczek, Hummels, Subotic e Schmelzer. Tutti out. E agli azzurri bastava un pari per avere la matematica qualificazione. Invece, ennesimo ko rimediato: malissimo per chi era stato dichiarato nuovo oracolo del San Paolo. Lui, Rafa, continua a piazzare scuse qua e là con una ripetitività che ci riporta al nostro tema di fondo. Il rigore dubbio, Klopp che conosce i suoi da anni e lui che invece è appena arrivato ecc... La verità è che, con una rosa molto più limitata, Walter Mazzarri fece davvero l'impresa, in un girone ancor più duro con Bayern Monaco, Manchester City e Villarreal. Ora si sente dire che De Laurentiis abbia un tesoretto (e mica tanto 'etto') da spendere a gennaio per un difensore e un centrocampista. Intanto, da qualche altra parte, c'è gente che va avanti da mesi senza Milito e riesce a rivitalizzare e ottimizzare tutti gli elementi della rosa che ha. 

Ma a loro va bene così, l'importante è che ci sia il Dna europeo oppure la nuova mentalità internazionale. Però sorge il dubbio che tanto cinema, alla lunga, faccia male. Ed ecco allora che viene in mente una frase resa celebre da qualcuno che di cinema capiva davvero: “Ma mi faccia il piacere!”.


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