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Tra calcio e mercato - Vidic sì, Evra nì, Sagna no. Con due baby amori

di Luca Pessina

L’Inter torna a vincere in casa col Sassuolo e ora si prepara alla sfida più difficile, quella della conferma, sabato sera con la Fiorentina, avversaria diretta nella corsa all’Europa. Il tutto con il dubbio Hernanes, il vero colpo del mercato di riparazione.
Quello di giugno è lontano, lontanissimo, ma i nerazzurri si muovono in anticipo, sondano giocatori e possibilità, per non farsi trovare impreparati all’estate che dovrà essere quella del rilancio di un progetto. 

Questo ripartirà dalla difesa e in particolar modo da Nemanja Vidic, capitano dello United. Ausilio è stato a Londra soprattutto per lui. L’accordo c’è, ancora mancano le firme, quindi presto per dare l’affare per fatto, ma avanzatissimo sì. Altro nome uscito nelle ultime ore è quello di Patrice Evra, c’è stato un sondaggio, nulla di più per ora. Il profilo interessa, nonostante l’età, per come Mazzarri vede gli esterni. Il francese però potrebbe restare un altro anno a Manchster e non ha ancora deciso il futuro. L’Inter si è mossa. Chi invece non dovrebbe vestire il nerazzurro è Bacary Sagna, altro francese, stavolta dell’Arsenal. Troppo alte le richieste economiche (e di durata del contratto) e soprattutto un ruolo che non si addice al gioco di Mazzarri al 100%. 

Nella difesa del futuro ad oggi dovrebbe restare anche Marco Andreolli. L’ex Chievo è tornato a casa e non pensa a lasciare, a giugno se ne riparlerà. A gennaio c’è stata una richiesta da parte della Fiorentina, passata sottotraccia, ma non se ne è fatto nulla. Lui darà il massimo ad Appiano, con la speranza di avere una chance nella squadra che lo ha lanciato e in cui è voluto tornare fortemente. Detto che Rolando va verso la conferma e Samuel lascerà a fine stagione, complicata è la situazione di Ranocchia. Il nuovo contratto non gli è ancora stato offerto, ma arriverà. Servirà una proposta super (e con garanzie non solo economiche) perché il centrale accetti. L’Inter ci pensa, lui aspetta. Come Conte, pronto a fare uno sgarbo prendendo uno dei suoi pupilli a prezzo di saldo. 

In fondo in Italia si vince soprattutto difendendo e l’Inter guarda alla retroguardia del futuro, per ripartire sì da zero, ma con basi solide e l’esperienza di uno come Vidic. Il borsino del reparto arretrato (esterni) resta in continua evoluzione, con Beck proposto e l’idea Rosales sullo sfondo, ma rimangono molti i nodi da sciogliere da qui all’estate. 

PS:  Thohir non dimentica comunque il progetto giovani: Morata e Vrsaljko lo sono e piacciono eccome in Corso Vittorio Emanuele (come a Giakarta). Come dei colpi di fulmine a San Valentino. E se son rose...
 


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