Abete: "Minaccia ultras? Mi aspettavo che i dirigenti..."
Intervenendo a Quarto ai microfoni di Sky Sport 24, il presidente federale Giancarlo Abete è tornato sulla notizia delle minacce delle tifoserie organizzate di far chiudere gli stadi con un'iniziativa comune, partite con il comunicato dei giorni scorsi della Curva Nord Milano, al quale si sono accodate altre tifoserie organizzate. Abete pone una critica: "Sinceramente mi sarei aspettato che i dirigenti delle società reagissero alle prese di posizione ufficiali degli ultrà che hanno dichiarato l'intenzione di far chiudere tutte le curve sulla questione dei cori per discriminazione territoriale. Quando ci sono tifoserie che inviano un messaggio diretto, con conferenze, comunicati, dichiarazioni, minacciando di far chiudere tutte le curve, io mi aspetterei che dirigenti si esprimessero dicendo 'voi non appartenente alla nostra tifoseria, perchè‚ provocate un danno' - ha aggiunto Abete -. La considerazione che per lungo tempo le curve sono state terreno di conquista non può costituire motivo di mancato intervento".
Ma alla domanda sul perché le società non si siano ribellate, il numero uno federale ha replicato: "I motivi possono essere diversi, ci sono dirigenti come Claudio Lotito che hanno fatto una battaglia importante e sono sotto scorta. Ci possono essere dirigenti convinti che sia un fenomeno che non si rimuove e tifoserie per le quali è stato nutrito sempre un grande rispetto per tanti motivi. Non possiamo accettare - ha concluso - che questa situazione rimanga immutata nei prossimi anni, a doverla risolvere sono il mondo sportivo e le autorità dell'ordine pubblico. Non possiamo aspettare che rinsaviscano persone che hanno ricevuto il Daspo, nel momento in cui vedono restringersi i loro spazi di manovra".