Abete ribadisce: "Io commissario per aiutare la Serie A a trovare un presidente. Non intendo candidarmi"
La sua missione è aiutare la Serie A a trovare un nuovo presidente. Questa la condizione che Giancarlo Abete ha posto per accettare il ruolo di commissario ad acta che la Figc gli ha offerto per via Rosellini. "Formalmente il mio incarico dura fino al 10 marzo ma nel momento in cui venisse eletto un presidente, il mio ingaggio verrebbe meno - ribadisce ai microfoni de 'La Politica nel Pallone' su Gr Parlamento - Non c'è nessun interesse o volontà di candidarmi o di essere candidato. Il mio è un periodo limitato, se posso essere utile volentieri ma non c'e' nessun interesse ad avere un ruolo o ad accettarne uno se mi venisse offerto".
Anche per questo Abete non è andato ieri a Riad per assistere alla finale di Supercoppa Italiana. "La Lega era già rappresentata dall'amministratore delegato e poi penso che il commissario non debba avere una presenza fisica ma semmai la capacita' di svolgere una funzione di raccordo, di riflessione fra i presidenti delle società. Nella Lega ci sono tante idee, tanti interessi, tanto dibattito, ma la Lega funziona regolarmente. Il commissariamento ad acta è collegato al fatto che Gaetano Miccichè si è dimesso e serve un rappresentante legale che deve convocare l'assemblea, gestire i consigli direttivi e nel contempo essere il rappresentante verso gli organismi internazionali".
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