Alborno: "Inter chiodo fisso. Sul mio amico Iturbe..."
Protagonista con Stramaccioni e anno 2011/2012 da incorniciare con la Primavera dell'Inter, con cui conquistò NextGen Series e Campionato, Rodrigo Alborno quest'anno si sta "facendo le ossa" nella serie cadetta, ritagliandosi uno spazio importante nella rosa del Cittadella.
Intervistato da LoSportOnline, il centrocampista paraguaiano ha partlato di Inter, Stramaccioni, Cittadella e non è mancata un'opinione su un amico... ecco le sue dichiarazioni, sull'allenatore romano: “Mi ha aiutato molto perché ero appena arrivato in Italia, ed è stato un anno fantastico. Ricordo che mi diceva “io ti vedo come un esterno alto, però devi imparare anche a fare il terzino perché hai le qualità per farlo”. L’ho ringraziato tanto dando il massimo con umiltà e alla fine sono arrivati risultati straordinari. Averlo come allenatore è stato molto importante per me. Il Cittadella? Sono felice di essere qui. Il nostro primo obiettivo è senza dubbio la salvezza. Se raggiungeremo subito quest’obiettivo, tenteremo di andare il più in alto possibile. Inizialmente non avevamo cominciato bene il campionato, poi dalla gara contro il Novara è cambiato tutto perché la squadra ha trovato gioco e il giusto atteggiamento da mettere in campo, che portano sicuramente ottimi risultati. E’ arrivato anche il mio primo gol e sono molto contento. Spero di fare il meglio possibile con questa maglia. Poi, a fine anno, vedremo il da farsi.”
Sul suo amico Iturbe, che in questio avvio di stagione ha incantato con la maglia del Verona: “Si, è un amico che conosco da molto tempo. Appena sbarcato in Italia, gli parlai un po’ del campionato italiano e gli dissi che questo è un campionato molto difficile con tantissimi giocatori importanti.”
Chiusura sul club nerazzuro: “E’ il mio pensiero fisso. Per me l’Inter sarebbe il massimo, ma ora devo lavorare ancora molto e pensare a questa esperienza al Cittadella che mi sta aiutando a crescere. Spero comunque di fare bene quest’anno per poi magari tornare all’Inter che, come ho già detto, per me sarebbe il massimo.“
Francesco Fontana