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Alcaraz: "Provengo da una famiglia umile, senza i miei genitori non sarei quel che sono ora"

di Redazione FcInterNews.it

Non è un mistero che l'Inter osservi con grande attenzione Carlos Alcaraz, il centrocampista 19enne del Racing de Avellaneda che sta bruciando le tappe ed è tra i giovani più in vista in questo momento. In attesa di capire quale sarà il suo futuro, il ragazzo ha rilasciato un'intervista molto personale a El Chiringuito: "Provengo da una famiglia umile. Mia madre si svegliava molto presto al mattino per fare diversi lavori. Voleva che io e a mia sorella potessimo mangiare ogni giorno. Faceva la domestica, andava casa per casa a lavorare in modo che noi non finissimo per strada. Lavorava tantissimo, al mattino, al pomeriggio, di sera, di notte, così come mio padre, per offrirci una vita migliore. Amo la mia famiglia, hanno sempre cercato di darmi il meglio. Da bambini non ci si rende sempre conto degli sforzi dei propri genitori per portare il pane a tavola. Uno pretende qualcosa che magari non possono darti, forse i miei genitori non mi avranno dato molte cose materiali ma oggi mi rendo conto quanto abbiano sofferto per farci stare bene. Sono davvero contento della mia famiglia. Mia madre mi ha insegnato a non arrendermi, lavorava tutto il giorno, dal mattino alla notte, e arrivava sfinita a casa e preparare la cena. Poi ancora sveglia presto e tornare a lavorare, trovando il tempo per accompagnarci a scuola. In quelle quattro ore in cui ero a scuola, i miei genitori lavoravano per far stare bene la famiglia. Tutto questo mi rende orgoglioso, senza la mia famiglia non sarei quello che sono oggi. Mia madre ha lavorato tutta la vita, gliene toglierei una parte se la costringessi a smettere di lavorare. Io e mia sorella le abbiamo detto spesso che può riposarsi ora, che non serve. Il mio sogno è che i miei genitori non lavorino più e si godano insieme la vita, dal momento che lavorano sin da giovani per non farci mancare nulla".


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