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Allegri insiste: "Inter favorita per lo scudetto, anche se Inzaghi può dire di no"

di Stefano Bertocchi
"Ci sono partite che bisogna giocare come quella con l’Inter e partite che bisogna vincere come quella di domani". Massimiliano Allegri parla così in conferenza stampa alla vigilia dell'impegno casalingo contro il Sassuolo.

"Abbiamo recuperato Rabiot e abbiamo fuori Bernardeschi e Kean - aggiunge il tecnico della Juventus -. Il Sassuolo gioca molto pulito a calcio, hanno giocatori con buona tecnica. Dionisi sta dimostrando di essere un bravo allenatore alla prima esperienza in Serie A. Per noi domani è importante perché altrimenti il punto di Milano non avrebbe senso. Quella di domani è una partita da vincere e non da giocare. Domani è mercoledì, giochiamo a un orario strano. Veniamo da una partita con l'Inter davanti a 60mila persone che dà adrenalina diversa. Domani è più difficile preparare la partita rispetto a quella con l’Inter. Bisognerà essere compatti, giocare meglio e fare due gol che non li facciamo da tempo".

Poi un passaggio su Federico Chiesa e sulla lotta scudetto "Lui è un giocatore di livello internazionale, ha un dispendio di energie di un certo livello. Veniva da tante partite giocate, domenica avevo letto la partita per i primi 60 minuti in un certo modo. Però sbagliando ho messo Kulusevski su Brozovic. Chiesa non è andato in panchina per demerito, ho letto la partita in un certo modo. Federico è un punto fermo della Nazionale e della Juventus. Se giocano sempre gli stessi a gennaio li butto via, servono altri 20 giocatori. Son ragazzi, non sono motorini. Ogni tanto vanno lasciati a riposo, non è tanto una questione fisica ma mentale. Tutti ogni tanto devo lasciarli fuori. Se riesco a fare una buona gestione della rosa arriviamo in fondo. Con l’Inter abbiamo fatto una buona partita: l’Inter è la favorita per lo scudetto anche se Inzaghi può dire di no. Abbiamo giocato meglio che a Zenit secondo me, poi il calcio è opinabile. Con l’Inter secondo me s’è fatta una bella partita, tutto dipende dal valore dell’avversario. Non c’è niente di uguale nella vita. Il calcio è bello perché è tutto opinabile. Dopo, non prima. Dopo".
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