Altobelli: "Troppi impegni, Coppa Italia penalizzata. Ai miei tempi era diverso"
di Alessandro Cavasinni
Che ricordo ha di questa competizione?
“Un ricordo bellissimo, ho sempre tenuto molto alla Coppa Italia. Ci mettevamo tutti molto impegno, mentre adesso…”.
Adesso? Viene sottovalutata?
“Ci sono troppi impegni, un calendario intasato: c’è poco spazio per giocare. E si entra nel vivo quando fa freddo, il che vuol dire anche poco pubblico. È un ritaglio di tempo sbagliato”.
Quale potrebbe essere la soluzione?
“Bisogna trovare delle date diverse e non ha senso che le prime otto dell’ultimo campionato entrino agli ottavi di finale. La cosa ideale sarebbero scontri diretti da agosto, magari sul campo della squadra più debole: penso a partite come Catania-Inter o Messina-Juve a eliminazione diretta. Con la formula attuale, invece, le big entrano agli ottavi: quante possibilità hanno le piccole?”.
Dei 56 gol segnati in Coppa Italia, quali ricorda con più affetto?
“Indubbiamente quelli in finale, contro Napoli e Torino. Erano partite che sentivo molto: per me erano importantissime, mi impegnavo in tutte le competizioni”.
Quest’anno c’è spazio per una sorpresa?
“Ci sono realtà interessanti ancora in corsa: penso a Empoli, Verona e Fiorentina. Ma una delle prime due uscirà sicuramente e chi vince giocherà contro l’Inter. I viola potrebbero affrontare il Napoli e quella sarebbe una bella partita. Ma dobbiamo guardare la realtà: quante possibilità avrebbe l’Empoli, per esempio, contro i nerazzurri? Con questa formula, non penso possano esserci grosse sorprese”.
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Giovedì 12 dicembre