Anche nel 2009 un mercato alla grande
Come ogni anno il presidente Moratti fa di tutto per regalare a Josè Mourinho e ai suoi tifosi un’Inter sempre più competitiva, capace di dire la sua su tutti i fronti. E come ogni anno il massimo esponente societario nerazzurro raccoglie solo il meglio che il mercato offre. Non è stato facile per l’ambiente nerazzurro separarsi da Zlatan Ibrahimovic, un campionissimo capace di spostare con la sua forza intere difese e dare un colpo di coda decisivo alla partita, un campione a cui i supporter nerazzurri avevano dato tutto, venendo prontamente ricambiati. Alla fine il desiderio del Genio di cambiare aria e di tentare con una sfida nuova e più affascinate (Barcellona), ha avuto la meglio.
L’Inter, anche se ha perso un grandissimo campione, non è stata certo a guardare, e ancor prima che il mercato iniziasse ufficialmente, aveva raggiunto un accordo col Genoa di Preziosi, accordo che ha portato in nerazzurro campioni del calibro di Diego Milito e Thiago Motta. Per il primo parlano solo i numeri ed essi dicono valanghe di gol assicurati; secondo solo al già citato Ibrahimovic, con 24 gol, El Principe de Bernal, si presenta alla meglio al popolo nerazzurro. Il 26 luglio nel Derby di Boston, regala un assaggio del suo piatto forte, segnando una doppietta contro il Milan, in una partita che lo vede assoluto protagonista, non solo per i gol, ma anche con tanto lavoro e sacrificio per la squadra. Diego sta ripetendo quanto fatto con la squadra di Gasperini: per adesso il numero 22 nerazzurro a messo a segno 11 gol tra campionato e coppa ma molti altri ne arriveranno. Thiago Motta dal canto suo è stato l’acquisto giusto per il centrocampo, visto che a Josè Mourinho serviva l’uomo d’ordine, il cervello pensante che non spreca un pallone; sinistro preciso e morbido, Thiago dopo la grande stagione coi genoani, ritrova una grande squadra, dopo il Barcellona, che forse s’è ne disfatto di lui troppo in fretta. Il brasiliano con sacrificio e abnegazione ha recuperato da un brutto infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi per un anno nel 2007. Thiago si presenta anche lui alla grande: gran gol e ottima prestazione contro il Milan nel Derby di fine agosto, replicata spesso quando era in campo a dirigere le operazioni a centrocampo.
L’arrivo di Diego Milito e Motta ha aperto la strada agli altri colpi degli Inter; Branca e Oriali sul finire di luglio sistemano uno dei punti di forza dell’Inter (la difesa) con un acquisto di livello, fatto in silenzio: arriva il capitano del Brasile Lùcio. Un acquisto poco pubblicizzato ma davvero importante; poco pubblicizzato perché la società nerazzurra puntava le sue attenzioni su Ricardo Carvalho, quantomeno indeciso sul da farsi tant’è che alla fine è rimasto a Londra. Lucimar Ferreira da Silva non mette molto ad adattarsi alla difesa nerazzurra andando a formare con i vari Cordoba e Samuel coppie difensive granitiche, aggiungendo anche alla squadra centimetri sulle palle inattive e sgroppate repentine che aprono il centrocampo avversario.
Sistemato il reparto difensivo, Moratti regala a Mou due giocatori fondamentali per le fortune nerazzurre; Eto’o e Sneijder.
Il camerunese arriva tra il tripudio generale dei tifosi nerazzurri e le sue parole sono da leader incontrastato; sta ripagando la fiducia con 12 gol e tanto lavoro per la squadra arrivando a sacrificarsi in ripiegamenti profondi in difesa se necessario, quando a Barcellona aveva solo il compito di segnare sfruttando i palloni deliziosi di Henry e Messi. Palloni deliziosi con i quali Wesley Sneijder smarca al meglio Milito e lo stesso Eto’o. L’olandese forse è stata la carta in più del mercato nerazzurro; scaricato dal Real troppo presto (ricorda tanto quanto fatto col Cuchu) Wesley all’Inter raccoglie subito i gradi di giocatore in più dei nerazzurri.
Non è un caso che forse l’Inter con lui in campo non ha mai perso. Ottimi piedi, forza e anche resistenza, Sneijder ricorda tanto quel Lothar Matthäus che trascinò l’Inter verso importanti trofei. Il tira e molla col Real e la voglia dell’Inter di acquisirlo ha fatto la differenza tanto che l’olandese sembri giocare da anni in nerazzurro.
Ancora una volta mercato da favola quello nerazzurro; i cinque citati hanno fatto cambiare volto alla squadra. Forse non sarà stato il mercato galattico del Real, ma quello dell’Inter è stato un mercato di tutto rispetto, perché alla fine non sono i soldi spesi e le parole a fare la differenza, bensì i fatti, le prestazioni e le vittorie, quelle che questi cinque campioni danno ogni domenica all’Inter.