Andrea Alemanno, portavoce Ipsos: "Scommesse, servirebbe un codice di autodisciplina"
Anche Andrea Alemanno, docente dell’Università Bicocca di Milano e portavoce di Ipsos Italia in materia di sostenibilità, parla per Gazzetta.it della vicenda scommesse proponendo delle soluzioni per contrastare il fenomeno della ludopatia cercando di superare, come da intenzioni del Ministro Andrea Abodi, il Decreto Dignità che ha imposto il divieto di pubblicità al gioco d'azzardo: "Nel momento in cui lo Stato vuole farsi carico dei danni provocati dal gioco eccessivo e illegale, deve imporre loghi chiari per identificare se il sito è legale o no e strumenti di controllo pubblico, ad esempio incrociando i dati dei conti di gioco e reprimendo i siti illegali, sviluppando pure strumenti di autocontrollo per i giocatori. In Italia giocano in 21 milioni, il gioco è una grande industria dell’intrattenimento. E per affrontare i problemi occorrerebbe coinvolgere tutti i player: dai consumatori all’Agenzia delle Entrate. Sarebbe utile arrivare ad un codice di autodisciplina".
Anche i calciatori milionari sono soggetti vulnerabili?
"Il problema è che giocano troppo due categorie distinte di persone: chi ha bisogno di soldi e spera di cambiare la propria vita, e chi ama molto il rischio e lo cerca a prescindere. Giocano eccessivamente online soprattutto persone di classe sociale agiata, nelle quali troviamo di certo i calciatori, che possono sopportare grandi perdite. Condivido le dichiarazioni sul tema di Aldo Serena. Sono ragazzi che rischiano di vivere in una bolla isolata dalla realtà: nessuno delle loro famiglie ha avuto a quell’età tutti quei soldi. Solo una maggiore vigilanza sul singolo può aiutare".