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Andrea Gagliardini: "Ho capito che Roberto era pronto per la A quando non ha fatto toccare palla ad Hamsik"

di Mattia Zangari

"È comunque rimasto il Roberto di sempre, umile e lavoratore. Alcuni parenti che non l’avevano ancora visto nell’Inter, sono andati a Bologna allo stadio e la prima cosa che ci hanno detto dopo averlo incontrato è stata: 'Roberto è rimasto uguale'. Parole e musica rilasciate ai microfoni di gianlucadimarzio.com da Andrea Gagliardini, fratello del centrocampista dell'Inter. "Roberto non sente la pressione - ha proseguito - Non l’ha sentita quando ha esordito da titolare nell’Atalanta e non l’ha sentita quando ha giocato la prima partita a San Siro. Non pensavo potesse essere subito incisivo all'Inter. Al contrario, quando era all’Atalanta, nutrivo grandi speranze. Quando a Bergamo hanno ufficializzato Gasperini, ho pensato: è l’allenatore giusto per Roberto e finalmente avrà una possibilità. Il mister l’ho sempre seguito e ho visto quanti giovani ha lanciato. Quando l’ho visto contro il Napoli. Non ha fatto toccare palla ad Hamsik. Mi sono detto: in Serie A ci può stare alla grande".

LA CHIAMATA DELL'INTER - "Roberto è rimasto sempre calmo. Ci ha detto di questa grande offerta, era consapevole che per lui era un treno che passa una sola volta nella vita. E, in qualche modo, si sentiva già in ritardo. È sempre stato un programmatore, un tipo con le idee chiare. Il ritardo derivava dal pensare che lui doveva far parte del giro della prima squadra dell’Atalanta quando era tornato dal prestito dal Cesena, nel 2014. Negli ultimi mesi ha recuperato alla svelta". 


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