.

Arrivabene, ex ad Juve: "Il Covid ci ha complicato i piani, ma potevo dire che avevamo sbagliato a spendere troppo?"

di Christian Liotta

Maurizio Arrivabene, ex ad della Juventus, racconta la sua verità al Corriere della Sera in merito alla turbolenta esperienza nella dirigenza bianconera conclusa con le dimissioni dell'intero CdA a seguito del coinvolgimento nell'indagine Prisma: "Premetto che nel periodo in questione io ero nel CdA in qualità di consigliere senza deleghe e in un momento in cui a causa del Covid ci si riuniva in videoconferenza. Allora la strategia della società mirava ad una forte espansione iniziata in precedenza con l’acquisto di Cristiano Ronaldo e l’obiettivo era vincere la Champions ed entrare in modo solido e duraturo tra le grandi d’Europa: di conseguenza sono stati fatti altri acquisti, poi il Covid ha complicato le cose. Ho iniziato il mio lavoro da dirigente il primo luglio 2021 trovando una situazione piuttosto pesante a causa degli investimenti precedenti. Ovviamente la pandemia aveva aumentato i problemi, i costi di contratti molto onerosi avevano creato una situazione piuttosto difficile. Cosa dovevo fare, andare in tv e dire abbiamo sbagliato a spendere troppo? Vi immaginate la reazione di tifosi e media? In silenzio mi sono rimboccato le maniche e ho iniziato a lavorare, quell’anno grazie ad alcune vendite e all’acquisto di soli due giocatori, Manuel Locatelli e Moise Kean, facemmo un mercato morigerato subendo anche critiche".

 A proposito dell'inchiesta sulle plusvalenze Juventus, anche a carattere sportivo, dice: "Le cose vanno avanti, continuo a credere nella giustizia. Vedremo cosa dirà la Corte Europea". E con Andrea Agnelli, vi sentite ancora? "Sì".


Show Player
Altre notizie