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Asprilla: "Lautaro bravo, ma non ha un centesimo della classe di Crespo. Lukaku? Tutto muscoli"

di Mattia Zangari

Non c'è paragone tra la Serie A degli anni '90 e quella attuale. Una verità inconfutabile, per cui Tino Asprilla, ex attaccante della nazionale colombiana che ha militato nel Parma per cinque anni, può testimoniare in maniera diretta. E i paragoni cominciano con Victor Osimhen, il giocatore più determinante in questa edizione del campionato italiano: "Lui più bravo di me? Attenzione perché partono le querele... - ha spiegato alla Gazzetta dello Sport -. Vi ricordo che io ho giocato in Serie A quando c’erano Van Basten, Gullit, Baresi, Maldini, Del Piero, Roberto Baggio... Devo andare avanti? Io, per fare gol, dovevo superare gente come Baresi, Costacurta, Vierchowod. E qualche volta me li sono pure bevuti. Adesso chi sono i difensori? Contro chi gioca Osimhen? Non esiste paragone tra il calcio di oggi e quello in cui ho giocato io". 

Asprilla ne ha per tutti, compresi gli attaccanti di punta delle due milanesi: "Leao ha dei numeri, ma deve essere più concreto - le sue parole -. Se salti due uomini, poi devi fare gol. Non mi basta un cross e un passaggino in mezzo all’area. Lautaro è bravo, però non ha un centesimo della classe di Crespo o di Balbo, tanto per citare due miei ex compagni di squadra. E Lukaku è tutto muscoli, tutta forza: ma il calcio è libertà, è fantasia, è invenzione".


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