Ballotta: "Non avrei scommesso un euro su Inzaghi allenatore, ha sviluppato un'intelligenza fuori dal comune"
Marco Ballotta, ex portiere dell'Inter ed ex compagno di squadra di Inzaghi e Nesta alla Lazio, si è concesso ai microfoni de La Gazzetta dello Sport in vista del match in programma tra i due domenica sera. Da una parte il Monza, dall'altra l'Inter.
"I nerazzurri partono senz'altro favoriti, Sandro ha ancora tanto da fare per trasmettere la propria idea di gioco ed è normale perché si è appena insediato. L'Inter invece si muove a memoria in campo, l'unico problema che potrebbe incontrare è relativo alla condizione, ma in termini di valori non c'è storia - le sue parole -. Inzaghi è un tecnico già molto affermato, naviga da tempo ad alti livelli e se l'è meritato senz'altro. Ha avuto presto un'occasione e ha saputo sfruttarla al meglio, continuando a crescere anche quando è passato all'Inter. Non avrei scommesso un euro che sarebbe diventato un allenatore così riconosciuto e capace. Anche perché io l'ho vissuto nella versione di giovane calciatore, quando sei più leggero per forza di cose. Con l'andare del tempo ha sviluppato un'intelligenza fuori dal comune, ha saputo scegliere il momento perfetto per ritirarsi e ha intrapreso con abilità la carriera in panchina. Nello spogliatoio mi impressionava il fatto che conoscesse giocatori di ogni categoria e campionato, ma allenare è un'altra cosa. E lui è davvero bravo. Ha imparato molto dalle persone con cui ha lavorato".
"Se Nesta e Inzaghi hanno preso qualcosa da Eriksson? Sul piano tattico non credo, perché ognuno ha il proprio modo di allenare e il calcio rispetto a 25 anni fa è cambiato vertiginosamente nelle idee. Penso che Inzaghi sia in grado di imitarne lo stile, sempre molto posato anche quando c'è una polemica in atto. Eriksson al massimo diventava rosso in viso, ma non alzava mai i toni. Anche di Simone direi lo stesso", ha aggiunto Ballotta che poi ha parlato della lotta scudetto.
"Il calcio italiano oggi è più equilibrato. Noi eravamo fortissimi e abbiamo vinto poco per la squadra che avevamo, glielo garantisco. Adesso è tutto più imprevedibile, in campo e fuori. Il Napoli è un esempio per il primo aspetto, il Milan con i suoi avvicendamenti societari lo è per il secondo. L'Inter resta la squadra più avvantaggiata perché ha mantenuto lo stesso organico, lo stesso tecnico e la stessa dirigenza. Cambiare poco è un plus - conclude -. La Juve mi incuriosisce molto, Thiago Motta ha avuto un approccio positivo, è un tipo che guarda più alla sostanza che al nome e per il momento i risultati gli danno ragione. Ma è ancora molto presto. E adesso francamente non vedo un'ammazza-campionato".