Balo-Okaka: i 'nuovi italiani' guidano l'Under!
Coloro che negli stadi italiani intonavano, nei confronti di Mario Balotelli, cori del tipo ‘Non ci sono negri italiani’ hanno perso su tutta la linea, sconfitti da Gigi Casiraghi, che per la sfida della sua Under 21 contro l’Ungheria, si affiderà al duo Mario Balotelli-Stefano Okaka. Coloro che avevano paura di quanto ha fatto il ct degli azzurrini, si è realizzato: i cosiddetti ‘negri italiani’ ci sono e meritano anche tale palcoscenico, grazie alle loro qualità con buona pace di coloro che fischiava e cantava in curva la stucchevole nenia di discriminazione razziale. Sembra infatti che il calcio italiano, a livello di integrazione, si stia evolvendo, al contrario della società italiana che forse non vede di buon occhio il cosiddetto ‘diverso’. Ma ‘diverso’ per quale motivo? Questi due ragazzi sono nati e cresciuti in Italia. Si sentono italiani e perché si dovrebbe fischiare ed insultare coloro che un giorno possono essere gli artefici della fortuna della nazionale italiana di calcio. Per non parlare poi di SuperMario, esposto ad un massacro mediatico ogni qual volta apra bocca. Ricordiamo come nei mesi scorsi una delle più note tifoserie italiane apostrofava sempre negativamente Balotelli anche in occasioni in cui l’Inter centrava poco. L’abitudine di questa tifoseria è stata poi ripresa ed è diventato un clichè in tutti gli stadi italiani, che non risparmiano nulla al giovane attaccante 20enne nerazzurro, che magari può anche sbagliare in alcuni atteggiamenti, ma appunto è pur sempre un ragazzo, e alcuni comunque grandi campioni non brillano per essere degli stinchi di santo, per fare un esempio i vari Gascoigne, Maradona e non ultimo Cristiano Ronaldo .
Mario però sa prendersi le sue rivincite e lo fa sul campo, segnando gol importanti per l’Inter e per la sua nazionale, quella italiana, la stessa nazionale tifata da tutti coloro appartenenti a quelle tifoserie che puntualmente cantano e innalzano i cori ‘Non ci sono negri italiani’, tutti coloro che esultano ai gol della propria nazionale, cosi come Mario che spera di esultare per la sua Italia nella finale mondiale, forse tra quattro anni, ma questo è un altro discorso…