Bastoni: "Mi ispiro a Sergio Ramos, mio difensore tipo. Gasperini? Mi aiuta tanto in allenamento"
Dall'estate scorsa, Alessandro Bastoni, difensore ora in prestito all'Atalanta fino al giugno 2019, è diventato un giocatore dell'Inter. Intanto, il giovane calciatore della cantera bergamasca continua il suo apprendistato agli ordini di Gian Piero Gasperini, con in testa sempre un idolo a cui 'rubare' i segreti del mestiere: "Mi ispiro al mio difensore tipo che è Sergio Ramos - ha ammesso in esclusiva ai microfoni de L'Ultimo Uomo -. Non il classico difensore, grosso, alto, ma uno a cui piace molto impostare, fare del gioco. Ho avuto questa fortuna anche di crescere nel Settore giovanile dell’Atalanta in cui anche dal punto di vista tecnico ti trasmettono tanto. Mi hanno sempre insegnato a far gioco, a giocare palla a terra e quindi faccio questo. Ormai il mediano dai piedi buoni è praticamente sempre marcato a uomo dalla squadra avversaria, quindi penso che le responsabilità in fase di costruzione dei difensori cresceranno ulteriormente".
In una tua precedente intervista hai detto di ispirarti a Maldini, Thiago Silva ma anche a Toloi. Ma quanto ti hanno aiutato i tuoi compagni dell’Atalanta?
"Allenandomi tutti i giorni con lui e con i miei compagni posso imparare tanto. Toloi è il classico brasiliano, bravo a difendere, ma a cui piace tanto anche portare la palla: da lui cerco di imparare a far gioco, ma anche ad anticipare l’avversario. Da Caldara invece cerco di apprendere la tranquillità e la semplicità con cui gioca, mentre di Masiello mi piace la facilità con cui contrasta qualsiasi tipo di attaccante. Mi ritengo molto fortunato a essere dove sono adesso e di potermi allenare tutti i giorni con difensori di questo livello".
Hai anche dichiarato che un’ora e mezzo di allenamento in prima squadra equivale a tre ore di allenamento in Primavera. Com’è stato fare il salto tra i professionisti?
"Gasperini ci aiuta tanto in questo. Anche se le nostre sessioni di allenamento non sono particolarmente lunghe, l’intensità delle sedute, le partitelle e i concetti di gioco che ci imprime – essere forti sull’anticipo e sull’uomo – mi aiutano tanto anche quando vengo in Nazionale. Penso che il difficile del passaggio da Primavera a prima squadra sia proprio adattarsi all’intensità di gioco".