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Becao: "Bello battere l'Inter e la Juve di CR7. Il primo Lukaku italiano era inarrestabile"

di Christian Liotta

Non solo mercato nelle parole di Rodrigo Becao, difensore dell'Udinese, nell'intervista rilasciata al quotidiano AS. Il centrale brasiliano ha parlato anche ampiamente della sua esperienza in Italia, contraddistinta anche da alcuni successi di pregio specie all'inizio di questa stagione: "Le sei vittorie consecutive? Eravamo sicuri che il nostro lavoro fosse molto buono, ma la verità è che nessuno poteva immaginare così tanto. Momenti così non accadono spesso nel calcio e, quando accadono, non è mai un caso. La vittoria migliore? A livello collettivo direi il 4-0 con la Roma. Anche i giallorossi hanno continuato a spingere sul 2-0, ma noi abbiamo retto bene, chiudendo in contropiede. Ma battere l'Inter ha avuto un significato speciale. Da quando ero arrivato in Italia non ci era mai riuscito". Dopo, però, è arrivata una striscia di 10 gare a secco, compresa quella contro il Napoli: "Quest'anno sono i migliori, lo pensano e lo dicono tutti. Si vede che hanno qualcosa in più e meritano questa classifica, che non è un caso. Mi congratulo con loro e auguro loro che riescano a rimanere lassù fino alla fine. È una squadra che seguivo con affetto fin da piccolo".

Ampliando il proprio sguardo, Becao elegge la sua vittoria più bella con la maglia dell'Udinese: "Quella contro Juve nel 2020. Sono venuti a Udine sicuri di vincere e festeggiare lo Scudetto qui, ma li abbiamo mandati a casa con un pugno di mosche in mano. Avevano una grande squadra, con Paulo Dybala e Ronaldo in testa. Marcare CR7 è stato bellissimo, stavo realizzando un sogno. Giocare contro di lui e batterlo è stato incredibile, mi ha insegnato tanto. Al suo fianco hai la sensazione di un pericolo costante, pronto a punirti al tuo primo errore. Ti impedisce di distrarti e ti fa dare il massimo". Ma l'attaccante più temibile mai marcato non è il portoghese: "Ce ne sono stati tanti, ma scelgo il primo Romelu Lukaku. Nel 2021 abbiamo pareggiato 0-0 con l'Inter ed è stata l'unica volta in cui i nerazzurri non hanno segnato gol in quella stagione. Il belga volava, era inarrestabile: forte, tecnico, veloce".


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Domenica 15 dicembre