Beccalossi: "Inter prima italiana in Cina, che orgoglio. Jiangsu? Mi piace Zichang Huang"
"E stato un orgoglio essere stati la prima squadra italiana che è andata in tournée in Cina". Comincia così l'intervista a Weibo di Evaristo Beccalossi, che torna indietro con la memoria ai giorni in cui l'Inter nella quale giocava appena 22enne visitò il Paese Asiatico. "Cominciammo a capire che la Cina a livello calcistico stava diventando qualcosa di importante - spiega Becca -. In noi c'era la curiosità di vedere un Paese nuovo, c'era questa attesa per conoscere un posto mai visto. Avevano scelto una squadra importante, è stata una grande esperienza. Mi colpirono tante cose, avevo 22 anni, notai che non c'era differenza tra uomo e donna sul mondo del lavoro. Poi allo stadio c'erano 30mila persone alla prima partita, e alla fine della stessa volevo vedere come gli spettatori tornassero in possesso della loro bicicletta: in 5 minuti si svuotarono stadio e parcheggio con grande ordine".
Parlando delle differenze tra il calcio europeo e quello cinese, Beccalossi chiosa: "C'era un calcio diverso, andavano a 3mila all'ora, i giocatori erano molto veloci. C'era un'ala destra, Sjen Xiangu, di lui avevo imparato il nome perché andava come una scheggia: tecnicamente era molto bravo, mi colpì molto. Ora vedo qualche partita del campionato cinese, ho notato Huang Zichang, un giocatore (dello Jiangsu ndr) che ha qualità e mi piace molto. E' un trequartista molto rapido, ha buona qualità".
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