Bellinazzo: "Il calcio unica risorsa per lo sport italiano, fermarsi sarebbe un disastro"
Fonte: radio24
Intervistato nel corso del programma radio Tutti Convocati di Radio24, il giornalista del Sole 24 Ore Marco Bellinazzo è intervenuto sulla questione ripresa e sull'importanza economica del calcio per il sistema sportivo italiano.
“Esiste un filo chiaro che unisce il calcio di vertice alle discipline che vengono praticate in palestre e piscine. Va tenuto conto quindi delle differenze, a livello economico, fra il calcio e gli altri sport individuali. La filiera del pallone, con le sue imposte, versa 1.2 miliardi allo stato, parte dei quali vengono devoluti come aiuti agli altri sport in Italia. È perciò evidente che un danno al calcio, vertice di questa filiera, provocherà danni conseguenti anche alle altre attività in Italia, che sono oltre 220mila per oltre 12 milioni di tesserati di vario tipo. Il mondo dello sport dovrebbe dunque fare a meno dell’unica risorsa che lo tiene in vita, ossia le sponsorizzazioni al calcio, che sostengono il resto del sistema”.
Si passa poi a parlare dell'intervento pensato dal calcio in aiuto al sistema: “Esiste un provvedimento che è stato proposto attraverso la Lega Pro al governo. Si tratta di ‘Sponsorizzazioni 4.0’: l’’azienda che sponsorizza può utilizzare il 30% del credito di imposta in compensazione con le altre imposte, anche se in perdita. Questa normativa era stata presa ben volentieri dal governo, ci sono state delle difficoltà di copertura fin qui per attuarla; sarebbe un grandissimo intervento per il mondo del calcio, un patrimonio più che essenziale per lo sport italiano”.
Il discorso passa infine al fronte televisivo. Il riferimento è al caso francese, dove l'annullamento ufficiale del campionato porterà alla perdita di 200 milioni di euro per il PSG, 100 per il Marsiglia.
“Il ministro Spadafora sostiene che non esite un problema di date di ripresa. Questo non è vero: se la Serie A non tornasse ad allenarsi entro il 12 giugno, allora non si riuscirebbe a rispettare la deadline imposta dalla Uefa di inizio agosto, dal momento che ci devono essere delle ore di distacco fra un incontro e un altro. Sarebbe un disastro in termini economici. Se poi in premier si è proposto di trasmettere le partite in chiaro è perché la copertura di tv private in Inghilterra è di 1/3 delle partite. In Italia è diverso, Sky e Dazn hanno ottenuto uno sconto sulla prossima stagione, in termini costi per i diritti televisivi. Le squadre hanno invece chiesto, per tutelare i loro ricavi, che le tv paghino senza sconti le rate dei diritti televisivi. È possibile che si vada per vie legali in questa maniera”.
Stefano Carnevale Schianca