Bellinazzo: "Stadio, il derby Inter-Milan mostra..."
Dal proprio blog de Il Sole 24 Ore Calcio&Business, Marco Bellinazzo, giornalista del quotidiano economico, analizza il nuovo derby tra Inter e Milan legato alla costruzione del nuovo stadio nell'area di Expo 2015, e contemporaneamente prova a spiegare quello che sarà il futuro dello stadio di San Siro, nel quale le due squadre dovranno comunque convivere fino al 2016, in virtù della convenzione da nove milioni di euro in scadenza nel 2030 (ma che uno dei due club può rescindere dal 2016). "Con il trasferimento di una delle due squadre a Rho, non è assolutamente da escludere l’ipotesi dell’acquisto del Meazza da parte dell’altra. Oltre allo stadio, il pacchetto potrebbe prevedere l’acquisto della adiacente struttura del trotto (anche lì le trattative vanno avanti da un po') che potrebbe essere rivalutata ed adibita ad area hospitality e commerciale".
Del resto, sottolinea Bellinazzo, lo stadio nuovo non è una priorità di Erick Thohir, per il quale "prima vengono il risanamento dei conti e il rilancio stabile della squadra a livello internazionale". E comunque, i due club privilegiano l'ammodernamento e la rivalorizzazione del Meazza, con importanti lavori di ristrutturazione che i due club stanno portando avanti per avere aree limitrofe attrezzate per l'accoglienza dei tifosi e per lo sviluppo di iniziative commerciali, parcheggi, servizi di ristorazione accessibili a prescindere dall'evento del match.
Si legge nel blog: "I costi di una ristrutturazione dell'area San Siro queste finalità potrebbero essere di circa 150 milioni. Divisi fra i due club rappresentano una spesa fattibile, magari incentivata dalla partecipazione dei privati. Costruire un nuovo stadio moderno e redditizio significa avere almeno 60mila posti e mettere a budget un esborso di almeno 300 milioni di euro. La fattibilità finanziaria delle iniziative, perciò, non richiede altri commenti. Certo, non è lo stadio di proprietà, ma avere Milan e Inter a San Siro garantirebbe oltre 50 eventi all'anno e un impianto sfruttato in modo consono, al di là delle difficoltà della "convivenza", consentirebbe di aumentare i ricavi con un'attesa minore di quella che richiederebbe il trasloco in un impianto di proprietà nuovo di zecca, che nel migliore dei casi, non sarebbe pronto prima del 2018. Nel frattempo si dovrebbe giocare per almeno altri 4 anni in San Siro non più oggetto di risanamento e quindi con scarse prospettive di incremento della voce ricavi da stadio rispetto a quelli attuali (circa 33 milioni per il Milan a stagione e una ventina per l'Inter senza Champions, stando agli ultimi bilanci disponibili). Vedremo se l'eventuale varo della legge stadi potrà cambiare (come auspicabile) il quadro, ma al momento questo strano derby per il nuovo stadio sembra soprattutto l'emblema di reciproche manovre di disturbo".