Bellinazzo: "UCL sempre più una questione per pochi, Le mosse di Ceferin per scongiurare la Superlega"
Nella sua rubrica per Goal.com, Marco Bellinazzo, giornalista de Il Sole 24 ore, ha fatto il punto sui primi dati dei ricavi 2016/17, sottolineando l'apertura sempre più ampia della forbice tra club più ricchi, che diventano sempre più ricchi, e tutti gli altri che arrancano. "Fa bene il presidente della Uefa Aleksander Čeferin a voler introdurre dei correttivi nelle regole Uefa per rendere le competizioni europee più equilibrate - si legge -. Che sia necessario, d’altronde, assicurare in particolare alla Champions un grado maggiore di competitive balance è sotto gli occhi di tutti. Il gap economico/finanziario e di conseguenza sportivo fra i “big team” e il resto dei club si sta infatti inesorabilmente ampliando anno dopo anno. Salary cap, Luxury tax, rose limitate e prestiti contingentati sono misure che plausibilmente potrebbero incidere su questo trend. Tuttavia, la loro implementazione nel sistema europeo appare piuttosto complicata e richiede un’ingegneria giuridica “raffinata”. Nelle ultime cinque stagioni - spiega Bellinazzo - più dell’80% dei posti disponibili nei quarti di finale della Champions sono stati appannaggio di società che figurano nella Top15 della graduatoria europea per fatturato. Così come 19 delle 20 semifinaliste, con l’unica eccezione del Monaco che appartiene all’oligarca russo Dmitry Rybolovlev che certo non ha lesinato investimenti in questi anni. I club più ricchi d’Europa sono ormai frequentatori abituali di semifinali e finali Champions. Sempre nell’ultimo quinquennio il Real Madrid ne ha disputate cinque, il Bayern Monaco quattro, l’Atletico Madrid tre, il Barcellona e la Juventus due. Il Psg è arrivato quattro anni su cinque nei quarti, il Borussia Dortmund tre volte su cinque. Anni in cui Manchester United (solo una volta nei quarti e City (una sola semifinale) non hanno brillato in Champions. Ma è molto probabile che nei prossimi anni la musica cambi, come dimostra il successo nella scorsa annata dei Red Devils in Europa League. D’altro canto, dai bilanci appena chiusi emergono dati evidenti sul fatto che questi club stanno ulteriormente incrementando il proprio giro d’affari scavando un solco ancora più profondo negli stessi tornei nazionali. In Italia, la Juventus ha appena annunciato che i conti al 30 giugno 2017 hanno fatto segnare per la prima volta in Serie A ricavi per 562,7 milioni, con un utile di 42,6 milioni. I ricavi correnti, senza le plusvalenze da calciomercato, sono stati pari a 411,56 milioni, in aumento di circa 70 milioni rispetto all’anno prima. I più vicini “inseguitori” dei bianconeri sul fronte dei ricavi, Inter e Milan, hanno più o meno la metà di introiti stagionali. (...) L’èlite del calcio europeo, dunque, macina profitti, vittorie e record. Salvaguardare la classe “media” e scongiurare quella Superlega, che nei fatti è già realtà, rappresenta la sfida (ai limiti dell’impossibile) della nuova Uefa di Ceferin".