Benassi: "Vi racconto il mio rapporto con Strama"
In viaggio, con l'Inter nel cuore. Marco Benassi è ospite di Nagaja Beccalossi a Drive Inter, su Inter Channel. E si parte col sorriso, dall'affetto dei tifosi. Ecco quanto FcInterNews.it riporta: "A me è sempre piaciuto prendere subito la patente. Se sto studiando? E' una parola grossa, ma mi sto applicando". Gli inizi da bambino: "La passione ce l'ho sempre avuta, mia madre non voleva che giocassi a calcio perché pensava fosse un brutto ambiente. Mi ha fatto cambiare tanti sport, moto, ginnastica artistica. Ho avuto mio padre che mi appoggiava, dopo scuola mi accompagnava a giocare a calcio da solo". Il rapporto con Stramaccioni: "Sono andato a fare il ritiro, non pensavo di restare in Prima Squadra. Gli sarò sempre grato".
Sul salto di categoria: "A livello di gioco cambia il ritmo, gente che gioca da tanto con più esperienza è un'altra cosa. Contro la Roma mi sono accorto che se ti manca fisicità ti tagliano fuori. Bisogna restare sempre concentrati, altrimenti perdi il passo". Quella col Pescara la partita che lo ha consacrato: "Allo stadio si vedeva che era una partita che contava molto, quella in Russia è stata una partita difficiele. Preferisco ricordare quella col Pescara". Quando arrivò la chiamata del mister: "L'ho saputo il giorno stesso durante la riunione tecnica. Sicuramente mi è venuta un po' di tensione addosso". Il giorno in cui ha lasciato casa: "La mia preoccupazione era ambientarmi con i compagni che andavo a trovare. Mi sono trovato bene da subito, non ho mai sofferto tanto la mancanza di casa".
La convivenza con Pasa: "Chi cucina? Dipende da chi c'è. Viviamo bene insieme". Le cene con i compagni: "Andiamo a mangiare fuori, mai in casa. Cosa facciamo? Ci siamo appassionati al biliardo, è una cosa che stiamo portando avanti. Siamo io, Pasa e altri compagni della Primavera. Di solito facciamo cena, biliardo poi cinema". La fidanzata a Modena: "Ora si conquista più facilmente, sono impegnato. Lei ha la mia età, ha una famiglia che tiene molto allo studio. Quando potrò tornare io, verrà su lei. Quando avrò la patente sarà tutto più facile". Il ricordo più bello: "L'esordio in Europa League, per la prima volta sono arrivato nel calcio che conta veramente. La prima squadra si è rafforzata molto e ora sarà difficile ritagliarsi spazio. Kovacic? E' molto bravo, poi è giovane".
Sui modelli: "Cambiasso ha l'intelligenza tattica, senso della posizione, capisce prima dove va la palla. Zanetti, lo diciamo per l'ennesima volta, ha una predisposizione atletica che è qualcosa di incredibile. Anche in allenamento non smette di stupirmi, è ancora a livelli ottimi. Anche Gargano mi aiuta, mi corregge. Lo stesso Milito ti dà consigli, ti fa sentire parte del gruppo". Benassi elenca i suoi sogni per il futuro: "Spero di essere al massimo di dove mi sono meritato di arrivare. Mi piacerebbe restare all'Inter, c'è un ambiente che mi piace". Si parla ancora di Stramaccioni: "Già in Primavera mi fece giocare da subito. Gli sarò sempre grato per quello che sta facendo con me. Lui si confronta, comprende, parla con i giocatori. Una cosa che ricorda. Prima delle partite passa sempre a dare le maglie a chi gioca, magari in momenti diversi. Nella prima col Pescara mi viene vicino, mi fissa e mi ricorda che eravamo in Primavera fino a un anno fa", conclude.