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Bergomi: "L'Inter può prescindere da Wes. Il ruolo..."

di Mario Garau
Fonte: Tuttosport

Dalle colonne di Tuttosport, Beppe Bergomi analizza il momento di Wesley Sneijder: "Se Sneijder è quello delle ultime partite è un problema. Se invece si mette in testa che deve lavorare, sacrificarsi e mettere il suo talento al servizio della squadra, beh allora può essere una risorsa. Perché non si sacrifica? Nel calcio contano le motivazioni e, quando è arrivato, lo ha fatto dopo essersi sentito scaricato dal Real e doveva far vedere a tutti chi era Sneijder. In più, ha trovato un allenatore importante e carismatico come Mourinho e uno come Eto'o pronto a sacrificarsi per lui. Ora, per rendere al massimo, deve capire che, anche se la squadra non è più così forte e anche se non c'è più Mourinho, resta un giocatore di grande talento".

Sulla collocazione tattica dell'olandese, l'ex bandiera nerazzurra spiega: "Può giocare dietro alle due punte o alle spalle di un centravanti. Il problema con Cassano è che, prediligendo entrambi partire da sinistra, possono pestarsi i piedi. Sneijder, però, a differenza di Antonio, non può giocare spalle alla porta ma vederla. Nuovo Hamsik? Io non ne farei una questione di numeri: il calcio è dinamico e i ruoli vanno anche interpretati".

Si passa poi alle qualità collettive dell'Inter: "Credo che questa squadra non possa più prescindere dalla difesa a tre con cui Stramaccioni ha trovato solidità senza perdere la pericolosità sotto porta. Piuttosto la questione è unaltra: Stramaccioni sta tenendo in panchina gente come Pereira e Guarín e ha dimostrato che di questo Sneijder si può fare a meno prova di quanto sia profonda la rosa a sua disposizione. Se è da scudetto? Sì e io lo dico dalla prima giornata. Ci hanno venduto fumo con la storia dell'Inter dei giovani ma questestate è stato fatto un mercato per vincere subito, prendendo giocatori maturi e spendendo come nessuno. La profondità di rosa dell'Inter non ce l'ha neppure la Juventus e se Conte avesse gli attaccanti di Stramaccioni, avremmo già chiuso la serranda. I giovani Andrea li mette in Europa League e... vince pure lì", le parole di Bergomi.

Si conclude con Stramaccioni in versione psicologo: "Nel calcio non contano gli psicologi ma i risultati: quando arrivano, chi sta fuori non può dire niente", così il talent di Sky.


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